Nei momenti di incertezza economica gli analisti guardano con particolare attenzione al Purchasing Managers’ Index (PMI) misurato ogni mese in base alle indicazioni fornite dai direttori acquisti delle aziende.
I direttori acquisti procurano gli input necessari al processo produttivo, quindi le cifre che compongono un PMI sono basate su dati concreti. L'indice riflette la capacità di acquisizione di beni e servizi (nuovi ordini, produzione, andamento scorte) e fotografa l'attività manifatturiera di un Paese anticipando le analisi congiunturali.
L'indice Eurozone Manufacturing Pmi di IHS Markit analizza un campione di aziende rappresentative dell’attività manifatturiera nell’eurozona. L’indice PMI varia da 0 a 100:
- superiore a 50, indica una fase di crescita del manifatturiero
- se è pari a 50, la situazione è rimasta invariata rispetto al mese precedente
- inferiore a 50, indica una decrescita.
Eurozona
Nell’Eurozona, l’indice PMI del manifatturiero di agosto si è attestato a 51.7 (dopo il 51,8 di luglio e il 47,4 di giugno).
La crescita è stata generale, con tutti e tre i sotto settori che hanno registrato un miglioramento rispetto al mese precedente. Il sotto settore dei beni di consumo ha riportato i risultati migliori, registrando un forte tasso di espansione. Crescite relativamente modeste sono state registrate dai sotto settori dei beni intermedi e di investimento.
L’Italia registra le condizioni operative migliori in oltre 2 anni. Irlanda, Paesi Bassi e Germania hanno registrato condizioni operative più positive rispetto a luglio, l’Austria ha registrato una crescita modesta. Stagnano invece le condizioni operative in Spagna, Francia e Grecia.
Classifica PMI® Manifatturiero per paese (Agosto 2020)
Per il secondo mese consecutivo ad agosto, è stata registrata una crescita della produzione manifatturiera dell’eurozona.
- Italia 53.1 massimo in 26 mesi
- Irlanda 52.3 minimo in 2 mesi
- Paesi Bassi 52.3 massimo in 6 mesi
- Germania 52.2 massimo in 22 mesi
- Austria 51.0 minimo in 2 mesi
- Spagna 49.9 minimo in 2 mesi
- Francia 49.8 minimo in 3 mesi
- Grecia 49.4 massimo in 2 mesi
Anche i nuovi ordini sono aumentati per il secondo mese consecutivo. Il mercato nazionale è stato ancora una volta il traino dei nuovi ordini generali, mentre le esportazioni, incluso il commercio intra eurozona, hanno continuato ad aumentare, ma a un tasso relativamente modesto.
Per incentivare la crescita dei nuovi ordini manifatturieri, le imprese manifatturiere hanno continuato ad utilizzare le giacenze dei prodotti finiti, che di conseguenza sono diminuite al tasso maggiore da inizio 2010.
Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit: “il settore manifatturiero è al momento stato favorito da un’ondata di domanda repressa, ma con una capacità produttiva ridotta. I dati dei prossimi mesi saranno quindi importantissimi nel valutare la sostenibilità della ripresa.”
Italia
L’Indice destagionalizzato PMI del settore manifatturiero italiano ad agosto ha raggiunto 53.1 (51.9 a luglio). Questi dati hanno evidenziato il miglioramento più veloce delle condizioni operative del settore manifatturiero in oltre due anni. È stata riportata la crescita sia della produzione che dei nuovi ordini al livello maggiore da febbraio 2018. Le esportazioni, tuttavia, continuano a frenare la ripresa, gli ordini esteri infatti hanno continuato a diminuire (e, con il livello occupazionale in contrazione, è improbabile che la sola domanda nazionale possa alimentare una effettiva ripresa).
Continuano a migliorare le previsioni sulla produzione per i prossimi 12 mesi, raggiungendo il livello di ottimismo più forte della storia dell’indagine attribuito alle speranze di una ripresa economica e alle maggiori aspettative di vendite.
Fonte: IHS Markit