La produzione dell’economia dell’eurozona ha indicato il più rapido declino in quasi tre anni. Anche i nuovi ordini hanno indicato il più netto crollo da fine 2020 e la crescita occupazionale è quasi allo stallo, con tassi di occupazione del settore privato che hanno indicato l’aumento più lento in 31 mesi di sequenza di crescita.
Gli ultimi dati sui prezzi suscitano preoccupazioni: l’inflazione mensile dei prezzi di acquisto è in accelerazione per la prima volta da settembre 2022.
L’Indice PMI® (Purchasing Managers' Index) della Produzione Composita dell’Eurozona - calcolato in base alla media ponderata dell’Indice della Produzione Manifatturiera e dell’Indice dell’Attività Terziaria - è sceso ad agosto a 46.7, valore che segnala il terzo mese consecutivo di contrazione della produzione.
Escludendo il periodo di pandemia, l’attività è crollata ai minimi da marzo 2013, quando si è avuta la crisi del debito sovrano. La Germania e la Francia hanno segnato il declino di produzione più elevato, mentre Italia e Spagna hanno registrato contrazioni più modeste.
Ad agosto l’Indice PMI dell’Attività Terziaria dell’Eurozona è sceso a 47.9 rispetto a 50.9 di luglio, indicando la prima contrazione dell’attività da dicembre 2022. Il tasso di declino è stato peraltro il più rapido da febbraio 2021. Tutte le quattro maggiori economie hanno indicato una contrazione, in particolare Francia e Germania. Italia e Spagna hanno registrato flessioni solo marginali.
L’inflazione dei prezzi di vendita applicati dal settore terziario è rallentata ai minimi in 23 mesi, restando però molto alta, soprattutto in Germania.
PMI Settore Manifatturiero Italiano
L'Indice PMI® sul Settore Manifatturiero Italiano - indicatore della performance del settore derivato da indicatori relativi a nuovi ordini, produzione, occupazione, tempi di consegna dei fornitori e scorte di acquisto - ha registrato ad agosto 45.4. Si tratta di un aumento rispetto al 44.5 di luglio. Tuttavia, attestandosi per il quinto mese consecutivo al di sotto della soglia di 50.0 (che separa la crescita dalla contrazione), l'indice segnala un deterioramento dello stato di salute dell'economia manifatturiera.
A pesare sono stati i cali concomitanti della produzione e dei nuovi ordini in agosto. Il maltempo, il calo di fiducia, le preoccupazioni sulla recessione e la riduzione delle scorte da parte dei clienti hanno pesato sul volume degli ordini e quindi sulla produzione. Le vendite all'estero sono state particolarmente deboli e i nuovi ordini provenienti dall’estero sono diminuiti per il quinto mese consecutivo.
Le aziende manifatturiere hanno ridotto nuovamente l'attività di acquisto, utilizzando le scorte piuttosto che acquistando nuovi fattori produttivi (le scorte di acquisto sono diminuite per il quinto mese consecutivo). La debolezza degli ordini ha contribuito a determinare il più forte aumento delle scorte di prodotti finiti degli ultimi 12 mesi.
PMI® Settore Terziario in Italia
L'Indice PMI® dell’Attività Terziaria in Italia ad agosto è scivolato al di sotto della soglia di non cambiamento di 50.0, posizionandosi su 49.8 e in calo rispetto a 51.5 del mese precedente. L’indice segnala un calo marginale dell’attività e la prima contrazione dell’anno in corso.
Le aziende non sembrano credere in una rapida ripresa del settore terziario. I nuovi ordini sia nazionali che esteri stanno diminuendo e l’ottimismo ha segnato un calo rispetto alla media di lungo termine. Le aziende di servizi continuano a mostrare preoccupazione per i crescenti tassi di interesse e il loro effetto negativo sui mercati.
Fonte: PMI by S&P Global
Aggiornamenti Istat
Ad agosto l’Istat stima una riduzione della fiducia delle imprese per tutti i comparti indagati seppur con intensità diverse tra manifattura e costruzioni: l’indice passa da 99,1 a 97,8 nella manifattura e da 166,5 a 160,2 nelle costruzioni.
L’indice si attesta sul valore più basso da novembre 2022. Nella manifattura peggiorano sia i giudizi sugli ordini, sia le attese sul livello della produzione.
Anche nei servizi si registra un deterioramento della fiducia con il relativo indice che passa, nel commercio al dettaglio, da 111,0 a 108,8 e nei servizi di mercato da 105,5 a 103,6.
Secondo i Conti Economici Trimestrali dell’Istat, nel secondo trimestre 2023 il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2022.
A determinare la flessione del Pil è stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera ha fornito un contributo nullo.