Nel 2022 la spesa dei viaggiatori italiani all’estero è aumentata del 106% rispetto all’anno precedente (87% in termini reali), portandosi a 26 miliardi. Il numero di viaggiatori italiani all’estero è salito da 21 a 54 milioni.
Ne è derivato un consistente ampliamento dell’avanzo della bilancia dei pagamenti turistica, tornato al livello del 2019 (all’1% del PIL, da 0,5 nel 2021).
Secondo dati provvisori l’Italia ha ulteriormente ampliato la propria quota di mercato sul turismo globale, dal 3,9 al 4,5%, diventando il quinto paese al mondo per entrate turistiche (preceduto da Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Francia).
Anche le quote di Stati Uniti, Spagna e Regno Unito sono aumentate, mentre sono lievemente scese quelle di Francia, Germania e Turchia; sono diminuite inoltre quelle di alcuni paesi dell’Asia orientale, in cui le restrizioni ai movimenti si sono protratte per larga parte del 2022.
Alla crescita delle entrate turistiche dell’Italia hanno contribuito in pari misura la spesa dei viaggiatori UE e quella dei viaggiatori extra-UE; per questi ultimi ha pesato soprattutto il forte incremento delle entrate dagli Stati Uniti.
La spesa dei viaggiatori russi si è dimezzata e ha rappresentato lo 0,2% sulle entrate turistiche dell’Italia (1% nel 2021).
Le entrate legate ai viaggi per vacanza, che pesano per il 60% su quelle complessive, sono ammontate a 26,6 miliardi. Sono state trainate dalla forte espansione delle visite alle città d’arte (+275% rispetto al 2021), una componente che è tornata a rappresentare il motivo principale dei viaggi per vacanza. Le spese per viaggi d’affari hanno superato il valore antecedente lo scoppio della pandemia.
Si è ampliata notevolmente la quota di pernottamenti in albergo o in villaggio turistico (da circa un quinto a quasi un terzo del totale). La quota dei pernottamenti alberghieri resta di circa otto punti percentuali al di sotto della media storica.
Se nel 2021 solo il 28% dei viaggiatori stranieri era arrivato in Italia utilizzando l’aereo, nel 2022 tale quota è ritornata al 43%, il livello osservato prima della pandemia.
Tutte le categorie di spesa turistica sono aumentate, in particolare quelle per alloggio e per servizi di ristorazione, tornate sui livelli precedenti la pandemia dopo la forte penalizzazione del biennio 2020-21.
L’incidenza delle regioni del Centro sulle entrate complessive è aumentata di quattro punti percentuali, al 23,6%, grazie al forte recupero delle vacanze culturali e dei viaggi nelle città d’arte, soprattutto in Toscana e nel Lazio. Nel confronto con il 2019, tuttavia, il Centro resta l’unica area a mostrare una diminuzione della quota di spesa complessiva.
Fonte: Banca d'Italia (Indagine sul turismo internazionale)