Dall’analisi dell’andamento dell’export in valore nei Sistemi Locali del Lavoro (SLL) tra il 2019 e il 2021 emergono i punti di forza e di vulnerabilità dei comparti che sono maggiormente identificati con il Made in Italy.
I SLL sono Unità territoriali funzionali identificate da un insieme di comuni contigui legati fra loro dai flussi di pendolarismo associati agli spostamenti per motivi di lavoro. Essi ripartiscono il territorio nazionale, prescindendo da altre classificazioni amministrative sovracomunali e l’attuale composizione conta 610 SLL.
I dati di export per SLL per gli anni 2019-2020, sono definitivi; i dati di export per SLL per il 2021, sono provvisori.
Alimentari
Nel confronto con il 2019, l’incremento dell’export è risultato pari a +17,4%. I principali Sistemi Locali, che nel 2021 detengono le quote maggiori di export di prodotti alimentari sono la Lombardia e l’Emilia-Romagna. In quest’ultima regione sono localizzati due importanti Sistemi locali, Modena e Reggio nell’Emilia, che nel 2021 hanno visto una contrazione delle proprie quote di export alimentare rispetto al 2019; per contro in Lombardia, il Sistema Locale di Milano ha realizzato un importante aumento della propria quota.
Primi 15 Sistemi Locali del Lavoro per quota di export nel settore alimentare (2021)
Bevande
L’export in valore del settore delle bevande ha registrato un calo contenuto nel 2020 (-1,9%), per poi segnare nel 2021 una crescita del 13,4% e portarsi su livelli di molto superiori al 2019. I principali Sistemi Locali che detengono le quote maggiori di export del settore nel 2021 sono in Piemonte, Lombardia e Veneto.
Quelli in Piemonte hanno registrato una crescita sostenuta delle esportazioni nel 2021 rispetto al 2019, in particolare nei tre Sistemi Locali (Canelli, Chieri e Alba) che detengono importanti quote di export del settore.
Nel Veneto, aumenti marcati delle esportazioni e incrementi delle quote di export per i Sistemi di San Donà di Piave, Oderzo e Valdobbiadene, da un lato, e una contrazione delle vendite all’estero e una riduzione della quota per il Sistema Locale di Verona. In forte calo anche le esportazioni del Sistema Locale di Milano; si segnala la performance positiva di quello di Roma.
Primi 15 Sistemi Locali del Lavoro per quota di export nel settore delle bevande (2021)
Abbigliamento
Nel 2020 l’export in valore del settore dell’abbigliamento ha subito una contrazione del 16,5%. La successiva espansione nel 2021 (+17,5%) non è stata sufficiente a far recuperare il valore di export del 2019. I due Sistemi Locali del Lavoro con le quote maggiori di export del settore nel 2021, Milano e Firenze, hanno registrato una decisa crescita delle proprie esportazioni (+21,2% e +15,7% rispettivamente).
Diversamente l’apporto negativo più ampio deriva dal Sistema Locale di Novara, che ha registrato una drastica contrazione delle vendite all’estero in buona parte attribuibile a mutamenti nell’assetto logistico operati da alcune imprese del settore.
Primi 15 Sistemi Locali del Lavoro per quota di export nel settore abbigliamento (2021)
Articoli in pelle (escluso abbigliamento)
Anche per gli articoli in pelle, dopo la forte contrazione delle esportazioni nel 2020 (-20,2%), la crescita dell’export in valore nel 2021 (+20,6%) non è stata sufficiente a far recuperare il valore di export del 2019. Quasi tutti i principali Sistemi Locali hanno subito forti contrazioni delle vendite all’estero. Le due eccezioni importanti sono rappresentate dai Sistemi Locali con le quote maggiori di export del settore nel 2021, Firenze e Milano.
In particolare il Sistema Locale di Firenze, che ha incrementato le proprie vendite all’estero sia nel 2020 sia nel 2021 (con una crescita complessiva del 51,4% rispetto al 2019), ha fornito il contributo positivo più ampio all’export del settore. Buone anche la performance del Sistema Locale di Milano e, a seguire, quella del Sistema Locale di Civitanova Marche.
Sono i due Sistemi Locali del Centro, San Miniato e Roma, a fornire i contributi negativi più ampi al calo dell’export del settore nel 2021 rispetto al 2019.
Primi 15 SLL per quota di export nel settore degli articoli in pelle (2021)
Arredamento
L’export in valore del settore dei mobili nel 2021 si è portato su un livello superiore a quello del 2019 (+9,3%). I primi 15 Sistemi Locali del Lavoro per quote di export del settore nel 2021 sono localizzati in Veneto e Friuli-Venezia Giulia. I Sistemi Locali in queste due regioni, a esclusione di quelli di Oderzo, Treviso e Bassano del Grappa, sono riusciti a recuperare i livelli di export pre-pandemia, con performance anche molto positive: è il caso di Thiene (+35,7%) e Pordenone (+28,9%), quest’ultimo con un forte incremento della quota di export del settore.
Molto positive anche le performance dei Sistemi Locali di Bari (+31,5%) e Forlì (+41,8%) e superiore alla media del settore, la crescita delle esportazioni di quello di Milano (+16,0%), che si conferma il Sistema locale che realizza la quota di export maggiore del settore. Sono, nell’ordine, i Sistemi Locali di Pordenone, Milano e Forlì a fornire i contributi maggiori alla crescita dell’export italiano di mobili nel 2021 rispetto al 2019.
Primi 15 SLL per quota di export nel settore dei mobili (2021)
Principali partner commerciali
Tra i principali partner commerciali dell’Italia, Germania, Francia e Stati Uniti rappresentano destinazioni importanti per i prodotti tipici del Made in Italy.
Nel 2022, la Germania assorbe il 14,4% delle vendite di prodotti alimentari, il 9,8% del tessile, il 19,3% degli autoveicoli e il 10,7% dei macchinari, ma la sua presenza è significativa in diversi settori (come la chimica, la metallurgia e i prodotti in metallo).
La Francia risulta invece il principale mercato di sbocco per le esportazioni per abbigliamento (11,6%), pelle (14,4%) e mobili (16,4%).
Gli Stati Uniti prevalgono come principale riferimento per le vendite di bevande (22,1%), oltre che per farmaceutica (15,2%), macchinari (12,0%) e altri mezzi di trasporto (28,0%).
Fonte: Istat (Contributi alla ripresa del Made in Italy e segnali di vulnerabilità dei Sistemi Locali del Lavoro: i dati sull’export)