Guidate da cittadini stranieri, si sono espanse a un ritmo di gran lunga superiore a quello del totale delle imprese (+4,88% nel 2013 a fronte del +0,21% del totale). Le 23.285 nuove unità, hanno consentito di mantenere in campo positivo il bilancio anagrafico di tutto il sistema imprenditoriale italiano (cresciuto, nel 2013, di sole 12.681 posizioni).
Questi i dati sulla natalità e mortalità delle imprese guidate da stranieri risultante dal Registro delle imprese delle Camere di commercio italiane.
All’interno della società italiana il fenomeno ‘stranieri’ può contare sia sulle imprese guidate da immigrati, sia sul vasto bacino della forza lavoro che fornisce un apporto determinante alla nostra produzione economica.
Alla fine del 2013, sono tre le regioni nelle quali oltre un imprenditore su 10 è un cittadino di origine straniera (Toscana, 11,67%; Liguria, 10,51%; Friuli Venezia-Giulia, 10,15%) e 14 le province in sui l’imprenditoria straniera supera il 10% del totale del tessuto produttivo locale, con Prato (24,40%), Firenze (14,13%) e Trieste (13,69%) che guidano saldamente la classifica.
In termini di dinamica, però, le province che hanno registrato i tassi di crescita più elevati sono state Napoli (+15,25%), Roma (+9,49%), Monza e Brianza (+8,32%) e Milano (+7,69%).
Se in valori assoluti le attività più presidiate sono quelle del commercio (dove le imprese a guida straniera sono 175.213) e delle costruzioni (126.175), in termini di dinamica il 2013 ha visto un notevole incremento soprattutto delle imprese di Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+3.043 imprese pari al +14,84%).
Sotto il profilo della struttura organizzativa si conferma la straordinaria prevalenza di imprese individuali (400.583), sebbene anche nell’universo straniero si rafforzi la tendenza a un incremento delle società di capitali (aumentate del 7,70% nel 2013).
Quanto alla provenienza degli imprenditori - con riferimento alle sole imprese individuali - il paese leader resta il Marocco, da cui provengono 61.177 titolari. Nel 2013 la Romania (46.029) ha superato al secondo posto la Cina (45.043).
Tra le imprese straniere quelle guidate dai cittadini extra UE corrono più veloci mettendo a segno nel 2013 un incremento del 5,7% e un saldo positivo di 21mila unità. Salgono così a 384.318 le imprese capitanate dagli extracomunitari (il 77% di quelle immigrate) che rappresentano da sole il 6,3% del totale delle imprese.
A livello regionale l’incidenza delle imprese extra UE sull’intero tessuto produttivo raggiunge punte superiori all’8% in Toscana (9,1%), Liguria (8,6%) e Lombardia (8,1%) mentre su scala provinciale oltrepassa il 10% a Prato (22,6%), Reggio Emilia (11,2%), Firenze e Trieste (11%). Ma le imprese immigrate extra Ue sono in espansione praticamente in tutte le regioni italiane, con tassi di crescita, nel 2013 rispetto al 2012, a doppia cifra nel Lazio (+10,4%; +4.192 imprese in valori assoluti) e in Campania (+10,5%; +2.492 imprese).
Fonte: Unioncamere