24 settembre 2020

Il settore dei beni strumentali nel 2019

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Secondo i dati Federmacchine, nel 2019 il fatturato del settore dei beni strumentali, dopo anni di espansione, è leggermente calato.

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I dati dei dodici settori che compongono l’industria della meccanica strumentale mostrano una contrazione sia delle vendite sui mercati esteri, sia della domanda interna. Il valore del fatturato è diminuito del 3,6%, attestandosi a 48,3 miliardi di euro, inferiore solo al record registrato nel 2018.

Le consegne interne hanno perso il 3,8%, per un valore di 15,9 miliardi. La contrazione del mercato italiano, -4,3%, con un consumo pari a 25,6 miliardi, ha penalizzato anche gli importatori (-5,2%). La quota di mercato soddisfatta da macchinari stranieri si attesta al 37,6%.

Anche le esportazioni sono calate, del 3,5%, a 32,3 miliardi (il 5,7% del totale export italiano). La propensione all’export nel 2019 si è attestata al 67% del fatturato, un decimo di punto in più rispetto al 2018. Il saldo commerciale complessivo dei settori che formano Federmacchine, nel 2019 è stato pari a 22,7 miliardi di euro.

Il primo mercato di sbocco è quello italiano, con una quota del 33% delle vendite complessive. Al secondo posto, con il 31%, del totale, ci sono gli altri paesi dell’Unione Europea.  

Le vendite di mezzi di produzione italiani nei paesi dell’Unione Europea sono scese a 15 miliardi di euro (-3,4% sul 2018). In calo la Germania (-7,8% per 3.369 milioni), la Spagna (-2,9%), la Polonia (-6,7%), il Regno Unito (-3,3%); in controtendenza il mercato francese, che cresce (+1,7%).

Le esportazioni italiane nei paesi europei extra-UE diminuiscono, -8,5%, per un valore di 2,8 miliardi. Forte calo per le vendite in Turchia (-17,8%, a quota 880 milioni), arretrano anche Russia (-4,2%) e Svizzera (-8,9%).

Le esportazioni in Medio Oriente sono diminuite, -8,7%, per un valore di 861milioni di euro. Salgono ai primi posti gli Emirati Arabi (189 milioni) e l’Arabia Saudita (181), davanti a Israele (147) e Iran (135 milioni, -41,7%).

L’Asia Orientale e Meridionale è al secondo posto tra le destinazioni estere dei macchinari italiani anche nel 2019, con 5,7 miliardi (-0,5%). Al primo posto la Cina (quasi 2,2 miliardi, +7,1%), poi India (865 milioni), Giappone, Indonesia, Corea del Sud, Tailandia, Pakistan e Vietnam.

Il Nord America ha ridotto del 2,1%, gli acquisti di mezzi di produzione italiani, per un valore di 4,8 miliardi. Bene gli Stati Uniti (+2,5%, quasi 3,7 miliardi) e il Canada (+2,2%); in forte calo il mercato messicano (-21,1%).

L’America Meridionale ha importato macchinari per 1.493 milioni di euro (-4,9% sul 2018). Bene il Brasile (+2,5%, 641 milioni) e Colombia (+22%), male Argentina (-41%) e Cile (-6,6%).

Le vendite in Oceania si attestano a 368 milioni: 310 destinati all’Australia, 50 alla Nuova Zelanda.

Gli addetti alla meccanica strumentale, nel 2019, rappresentavano il 4,2% degli addetti nell’industria manifatturiera italiana.

I primi dieci paesi clienti nel 2019 (milioni di euro)

Mercati destinazione meccanica italiana

Elaborazione su dati ISTAT

Fonte: Federmacchine

 

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