Lo studio coinvolge 76 paesi e analizza le politiche ambientali, gli interventi per ridurre le emissioni di carbonio, la produzione di energia pulita, gli investimenti a tutela dell’ambiente.
Per determinare il ranking di ciascun Paese si prendono in considerazione 5 pilastri: emissioni di carbonio, transizione energetica, società sostenibile, innovazione pulita e politica climatica.
Paesi virtuosi
- Al primo posto l’Islanda (punteggio 6,9 su 10) che genera più elettricità da fonti rinnovabili di quanta ne consumi.
- Segue la Danimarca (6,6) che è riuscita a raccogliere 762 milioni di dollari in obbligazioni verdi per finanziare i suoi ambiziosi programmi di transizione energetica.
- I Paesi Bassi (6,42), al terzo posto, grazie soprattutto al trasporto pubblico ecologico: i treni passeggeri utilizzano energia pulita dal 2017 e gli autobus dovranno funzionare con energie rinnovabili entro il 2025.
Da segnalare il Regno Unito (classificato 17esimo l'anno scorso) che balza alla quarta posizione grazie alla politica climatica e agli investimenti per la transizione verso l'energia pulita: quasi il 36% dell'energia del paese proviene da fonti green (sarà del 100% entro il 2035).
La Cina – che passa dal 45° posto del 2021 al 26° nel 2022 – ha acquistato più della metà del veicoli elettrici del mondo nel 2021.
Italia
L’Italia sale dalla 22esima posizione del 2021 alla 17esima ed entra nella Classifica dei 20 Paesi definiti green leader che stanno mettendo in atto azioni di rilievo per costruire un futuro sostenibile.
Tra i punti di forza l’agricoltura sostenibile (oltre il 15% dei seminativi italiani è biologico) e la politica climatica (al 12° posto). Per le emissioni di carbonio invece, l’Italia occupa solo la 37esima posizione.
Il Green Future Index è un programma di ricerca del MIT Technology Review Insights sponsorizzato da Morgan Stanley, Citrix e Iris Ceramica Group. La ricerca si è conclusa a gennaio 2022 (prima del conflitto Russia – Ucraina).
Fonte: MIT Technology Review