L’analisi si concentra su quattro macro-aree dell’attrattività (Apertura, Innovazione, Dotazione ed efficienza) e quattro ulteriori indicatori (Dinamicità, Sostenibilità, Aspettative di crescita ed Esposizione al conflitto russo-ucraino).
Il GAI analizza l’attrattività attraverso una doppia prospettiva: interna, intesa come capacità di trattenere le risorse presenti sul territorio; esterna, per capacità di attrarre nuove risorse dall’estero. Sui 148 Paesi presi in esame:
- 7 (pari al 4,7% del totale) si posizionano nella fascia dell’alta attrattività
- 9 presentano un livello di medio-alta attrattività (6,1%)
- 47 hanno una medio-bassa attrattività (31,8%)
- gli altri 85 hanno una bassa attrattività (57,4%).
Germania, Stati Uniti e Hong Kong sono in cima alla classifica GAI 2022, mentre l’Italia è al 19° posto, nella fascia della medio-bassa attrattività.
Mappa interattiva sito della Commissione
Italia
L’Innovazione è la macro-area in cui l’Italia è posizionata meglio, mentre l’Efficienza è l’ambito in cui ottiene il risultato peggiore.
L’Italia sta riacquistando attrattività sui mercati internazionali in termini di investimenti dall’estero, con una variazione di ben +108 posizioni rispetto all’anno precedente. Questo balzo deriva principalmente dal recupero dopo il crollo di investimenti esteri causato dalla pandemia nel 2020, in cui figurava tra i Paesi a maggior rischio sia per l’altissima intensità del contagio sia per la fragilità del sistema economico del Paese.
L’Italia ha inoltre assistito a una forte ripresa dei flussi turistici che, dopo il crollo del -57,6% in periodo pandemico, sono cresciuti del +41,2% nel 2022
Lo Studio è stato realizzato con il supporto di Philip Morris Italia e Toyota Motor Corporations. L’Indice beneficia dell’audit indipendente condotto dal Centre on Composite Indicators and Scoreboards del Joint Research Centre della Commissione Europea.
Fonte: The European House - Ambrosetti