10 aprile 2019

Getting old before getting rich, una trappola per l’America Latina?

di lettura

Nell’immaginario collettivo l’Africa è il continente giovane per eccellenza, destinato a un’esplosione demografica nei prossimi decenni; dell’America Latina si ha una vaga idea di area del mondo tutto sommato giovane, specie se rapportata all’Europa.

Image

I dati Onu relativi all’indice di dipendenza della popolazione anziana confermano l’intuizione,collocando il sub continente al secondo posto a pari merito con l’Asia. Le proiezioni al 2040 sono però sorprendenti ed evidenziano un trend inedito per la regione, di progressiva chiusura del gap con Europa e Nord America e netta divergenza da Africa e, in misura minore, Asia. 

A partire dal 2020 il cosiddetto “dividendo demografico” inizierà a scemare e si avvierà il percorso inverso. Proiezioni a così lungo termine possono sembrare ardite ma, pur essendo dinamiche di fondo, vanno affrontate nell’immediato dai policy maker per dare risposte efficaci.

I fattori alla base dell’invecchiamento della popolazione in America Latina sono comuni a quelli di altre aree del mondo: riduzione della fertilità e allungamento della vita media grazie a migliori condizioni di vita. Diversamente dalle aree più avanzate, però, al declino demografico dovuto a un saldo naturale negativo, non dovrebbe porre rimedio il saldo migratorio, atteso neutro o tutt’al più lievemente a sfavore. Ne deriva un trend di invecchiamento senza eguali nei prossimi decenni.

L’invecchiamento della popolazione mette sotto pressione i conti pubblici attraverso diversi canali: la riduzione della popolazione attiva influisce negativamente sia sulla base contributiva sia sulla produttività, erodendo il tasso di crescita potenziale del Pil; la minore crescita economica determina una riduzione delle entrate pubbliche che si unisce alle maggiori spese, soprattutto in ambito sanitario e previdenziale. Questo avviene in un contesto in cui il Pil pro capite medio dell’area a fine 2017 era pari ad appena 14.550 dollari contro i 39.589 dei Paesi Ocse. Il pericolo per molti dei Paesi dell’area è quello di diventare vecchi ancora prima di aver raggiunto un livello di sviluppo elevato. La sfida è pertanto di sostenere la crescita all’interno di un equilibrio delle finanze pubbliche sempre più complesso da raggiungere, come mostra la scorecard relativa a 11 geografie, che rappresentano il 90% dell’export italiano nel 2018. 


Tali dinamiche tuttavia non devono costituire un elemento di preoccupazione per le imprese italiane che già operano, o intendono puntare su diverse geografie dell'area, se non altro nel futuro più prossimo. In un’ottica di più breve respiro, i principali rischi nel subcontinente sono invece legati a criticità relative ad alcuni mercati specifici, come l’Argentina, che ha in essere un programma con il Fmi. Le principali destinazioni dell’export italiano nell’area, Messico e Brasile, hanno da poco eletto nuovi leader fortemente impegnati al rafforzamento della crescita. Qui i nostri esportatori potranno continuare a concentrare i propri sforzi nei prossimi anni, così come in Colombia e Perù: sono queste le 4 geografie prioritarie individuate da SACE SIMEST nell’area.

Davide Serraino

Analisi di mercato
Banca d’Italia: Relazione sullo stato di attuazione del PNRR
21 settembre 2023 Banca d’Italia: Relazione sullo stato di attuazione del PNRR
Nella Memoria, aggiornata al 31 maggio 2023, Banca d’Italia esamina i contenuti della terza Relazione presentata dal Governo sullo stato di attuazione del PNRR e formula alcune osservazioni.
Export regioni italiane II trimestre 2023
19 settembre 2023 Export regioni italiane II trimestre 2023
Nel secondo trimestre dell’anno l’Istat stima una flessione congiunturale delle esportazioni per il Centro (-15,7%), Nord-est (-2,6%), Sud e Isole (-2,4%). Solo il Nord-ovest risulta stazionario.
Turchia: opportunità di investimento in Innovazione, Ricerca & Sviluppo
18 settembre 2023 Turchia: opportunità di investimento in Innovazione, Ricerca & Sviluppo
Negli ultimi due decenni la Turchia si è distinta per la capacità di attrarre investimenti diretti esteri (IDE).
Export italiano luglio 2023
15 settembre 2023 Export italiano luglio 2023
Nei primi sette mesi del 2023 l'export di beni è cresciuto del 2,3% in valore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, accentuando il rallentamento iniziato negli scorsi mesi.
PMI: Export e potenzialità di sviluppo della transizione green e digitale
11 settembre 2023 PMI: Export e potenzialità di sviluppo della transizione green e digitale
SACE ha presentato, al Forum The European House – Ambrosetti a Cernobbio, lo studio “Piccole, medie e più competitive: le PMI italiane alla prova dell'export tra transizione sostenibile e digitale”.
Indice PMI Composito dell’Eurozona agosto 2023
5 settembre 2023 Indice PMI Composito dell’Eurozona agosto 2023
Secondo i dati raccolti tra il 10 e il 25 agosto, l’indice PMI della Produzione Composita dell’Eurozona arretra a 46.7, valore minimo in 33 mesi.
La resilienza delle esportazioni italiane
4 settembre 2023 La resilienza delle esportazioni italiane
Banca d’Italia ha pubblicato il report “Esplorando la recente resilienza delle esportazioni italiane di beni: competitività, intensità energetica e strozzature dell’offerta” (EN).
Io sono cultura 2023
22 agosto 2023 Io sono cultura 2023
Secondo il rapporto annuale di Fondazione Symbola e Unioncamere, a livello globale le industrie culturali e creative rappresentano il 3% del Pil. La filiera cresce ogni anno in media del 9%.
Analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022
16 agosto 2023 Analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022
Cosmetica Italia ha pubblicato l’Annuario con le statistiche relative al sistema cosmetico e approfondimenti sui più recenti cambiamenti in tema di offerta e di trend di consumo.
Export italiano giugno 2023
14 agosto 2023 Export italiano giugno 2023
Tra gennaio e giugno le esportazioni italiane di beni in valore sono cresciute del 4,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, proseguendo la fase di rallentamento (+4,8% a gen-mag 23 vs. gen-mag 22).