Le rinnovabili sono oggi la forma più economica per generare energia: nel 2022 l’80% della nuova potenza elettrica installata in tutto il mondo proveniva da fonti rinnovabili (300 GW su 360 GW) e nel 2023 il 44% dell’elettricità prodotta nell’Unione europea è stata generata da fonti rinnovabili.
Nei prossimi anni le tecnologie per la produzione di energia eolica e solare saranno protagoniste della de carbonizzazione e rappresenteranno il 95% della crescita mondiale delle rinnovabili.
I vantaggi del fotovoltaico sono legati alla sua semplicità, modularità e versatilità. La produzione e il riciclo sono standardizzati, è possibile fare impianti domestici, o impianti giganteschi. I pannelli solari sono semplici da trasportare e possono essere installati ovunque e non serve manodopera iperspecializzata.
Dalla convergenza tra energia e digitale nasceranno nuovi attori economici, i singoli cittadini da acquirenti di energia si trasformeranno in produttori autonomi grazie agli impianti fotovoltaici domestici, rivoluzionando il mercato dell’energia.
I grandi player energetici risponderanno all’affermarsi di forme di autoproduzione, puntando su nuovi servizi rispetto alla semplice vendita di energia. A valle della filiera nasceranno imprese per intercettare le nuove esigenze portate dall’elettrificazione, come dimostrano le app per la ricarica dei veicoli, o i servizi per le transazioni peer to peer di energia elettrica.
Fonti rinnovabili in Italia 2023
La potenza installata in Italia è così suddivisa (dati Gaudì di Terna3):
- 30,28 GW fotovoltaico
- 12,34 GW eolico
- 21,73 GW idroelettrico
- 4,95 GW bioenergie e geotermico.
Guardando alle singole fonti rinnovabili, nel 2023 in Italia la capacità in esercizio del fotovoltaico è aumentata di 5.234 MW e la capacità in esercizio dell’eolico è aumentata di 487 MW. Idroelettrico e bioenergie sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente.
In Italia è cresciuta soprattutto la diffusione di impianti di piccole dimensioni, anticipando un trend che, secondo gli esperti, presto si diffonderà in molte altre nazioni. Invece, è nello sviluppo di progetti di grande taglia che stiamo accumulando ritardi, nonostante siano i più utili per ridurre il prezzo dell’energia (il costo di produzione energetica stimato per un impianto sotto i 20 kWh è intorno ai 180 € per MWh, negli impianti di grande scala si aggira intorno a 60 €).
Siamo ancora distanti dal raggiungere i target previsti al 2030 (REPowerEU ha l’obiettivo di arrivare all’84% di elettricità rinnovabile). Per centrare l’obiettivo l’Italia dovrà realizzare 12 GW di nuova potenza rinnovabile all’anno per un totale di 84 GW installati nel periodo 2024 - 2030 (56 GW di fotovoltaico, 26 GW di eolico e 2 GW tra idroelettrico, bioenergie e geotermico).
La filiera nazionale
La filiera italiana è composta da 37.655 operatori attivi (+13,2% rispetto alla precedente rilevazione). I settori all’interno dell’industria delle energie rinnovabili includono:
- l’installazione e la manutenzione (39,2%)
- la generazione di energia (13,8%)
- il commercio (12,3%)
- la produzione manifatturiera (9,6%)
- l’affitto e la gestione immobiliare (6,4%)
- le attività di consulenza, collaudo e monitoraggio (6,1%).
A livello territoriale, oltre un terzo delle aziende ha sede in Lombardia, Lazio e Campania. La Lombardia è in testa con 6.035 imprese (16% del totale nazionale), seguita da: Lazio con 4.084 aziende (10,8%), Campania con 3.490 imprese (9,3%), Sicilia con 3.018 (8%) e Veneto con 2.981 imprese (7,9%).
La provincia di Roma conta 3.096 aziende, equivalenti all’8,2% del totale nazionale. Al secondo posto Milano, con 2.748 imprese (7,3%), seguita da Napoli (1.569, 4,2%), Bolzano (1.220, 3,2%) e Torino (1.098, 2,9%).
Per quanto riguarda la dimensione manifatturiera della filiera (fabbricazione di prodotti e macchinari legati alle energie rinnovabili), Milano è in cima alla classifica con 163 imprese (4,5% del totale nazionale), seguita da Brescia (144, 4,0%), Roma (129, 3,6%), Napoli (127, 3,5%) e Vicenza (127, 3,5%).
Dopo la Germania, l’Italia è il secondo Paese europeo produttore di tecnologie per le rinnovabili. Con il 3% dell’export mondiale, l’Italia è il sesto paese esportatore di tecnologie rinnovabili nel mondo, circa il 25% della produzione europea di moltiplicatori di velocità e oltre il 30% di quella di parti elettriche per macchine è stata realizzata in Italia.
Da importatori di energia a produttori
L’Italia è sempre stato un Paese importatore di energia: tra il 2016 e il 2021 ha importato l’80% del suo approvvigionamento energetico totale, soprattutto petrolio e gas. Le nuove fonti rinnovabili consentiranno all’Italia di essere un paese produttore di energia. Grazie all’energia rinnovabile l’Italia potrà da qui al 2030 migliorare l’autonomia strategica energetica, sostenere il processo di de carbonizzazione che inevitabilmente accompagna la transizione energetica, garantire costi energetici più competitivi a cittadini e sistema industriale.
Le imprese nazionali sono leader nell’innovazione delle reti elettriche e sono un esempio a livello mondiale di digitalizzazione e innovazione. In quest’ottica l’Italia può candidarsi a diventare uno degli hub energetici più importanti per l’Europa e per il bacino del Mediterraneo.
Enel è il più grande operatore privato al mondo nel settore delle rinnovabili (nel 2022 ha raggiunto circa 59 GW di capacità rinnovabili) ed è la più importante società privata di distribuzione di energia elettrica a livello globale, con circa 72,7 milioni di utenti finali.
Lo stabilimento 3Sun di Enel a Catania sarà la più grande fabbrica di pannelli fotovoltaici in Europa e avrà una produzione di 15.000 pannelli solari al giorno, realizzati con la tecnologia innovativa 3Sun Core H: il pannello assorbe energia solare da entrambi i lati ed è in grado di generare un’efficienza record del 24% (record mondiale di efficienza per celle commerciali).
Altrettanto incoraggianti sono i risultati nella ricerca sulle celle fotovoltaiche in perovskite, che hanno raggiunto un’efficienza di poco inferiore al silicio e potrebbero ridurre la dipendenza dell’Unione europea dalla Cina.
Fonte: Fondazione Symbola - Italian Exhibition Group, 2024