La nuova Free Trade Zone di Shanghai

di lettura

La nuova area di libero scambio di Shanghai riunisce: Waigaoqiao free trade zone, il porto commerciale di Yangshan, l'aeroporto internazionale di Pudong e la Waigaoqiao Bonded Logistics Zone.

Nata dall’unificazione delle precedenti zone a tassazione ridotta e a esenzione IVA di beni per l'esportazione (la Waigaoqiao free trade zone, il porto commerciale di Yangshan, l'area dell'aeroporto internazionale di Pudong e la Waigaoqiao Bonded Logistics Zone).

La nuova Free Trade Zone (FTZ) - che consentirà una maggiore libertà di commercio e una più semplice regolamentazione finanziaria e di impresa - si estenderà su un’area di 28,9 chilometri quadrati e sarà operativa a pieno ritmo dal 2014.

In attesa dell’approvazione da parte del Congresso Nazionale del Popolo, prevista nel mese di marzo 2014, si forniscono di seguito alcune indicazioni sui principi che dovrebbero regolamentare la costituenda FTZ.

Le prime aree economiche speciali create negli anni '80 a Shenzhen e poi a Shanghai - in cui le aziende straniere potevano godere di sgravi fiscali nei lori investimenti, minori barriere commerciali e una burocrazia più favorevole -attraevano manifatture che producevano per l'esportazione. Tuttavia, l’evoluzione della legislazione nazionale e la progressiva unificazione delle aliquote dell'imposta tra società locali e straniere ha rimosso uno dei loro principali vantaggi, riducendo gradualmente nel tempo il livello di attrattività di tali zone.

La nuova FTZ  prevede:

  • la semplificazione della legislazione per l'investimento diretto estero, in particolare per ottenere le licenze per attività
  • la riduzione delle restrizioni a settori particolari per le aziende straniere
  • la proprietà completa dell'investimento sarà consentita in un numero maggiore di settori per le imprese straniere
  • saranno inoltre consentite importazioni e ri-esportazioni in esenzione doganale.

Nel settore dei servizi sarà possibile aprire nella zona anche scuole ed ospedali.

Nella logistica, le compagnie di navigazione in joint venture avranno minori requisiti di investimento estero, le navi battenti bandiera non cinese controllate da società cinesi potranno trasportare container tra Shanghai e altri porti cinesi e le compagnie di gestione marittima potranno essere anche a capitale interamente straniero.

Dal punto di vista finanziario,  il renminbi potrà essere convertibile, ma non è ancora definito se la nuova FTZ sarà assimilabile a una piattaforma offshore sul modello di Hong Kong. Le banche e altre società di servizi finanziari interessate a stabilire una presenza nella zona non hanno ancora chiare le modalità di autorizzazione per aprire nuove filiali o altre entità giuridiche.

La zona di libero scambio di Shanghai rappresenta un progetto pilota nel più ampio ambito della riforma economica cinese di lungo periodo, volto a incrementare la competitività del Paese.

Altre città come Tianjin, Canton, Qingdao e Xiamen sono in forte competizione per poter sviluppare una free trade zone sul modello di Shanghai.

Tuttavia, le Autorità centrali cinesi attenderanno di vedere i risultati di questo primo progetto e, in particolare, di sperimentare proprio gli effetti finanziari della convertibilità del renminbi con la prospettiva della Banca di Cina di aprire il capital account in tutto il Paese entro i prossimi 5-10 anni.

Fonte: Consolato Generale d’Italia a Shanghai

Tag dell'informativa

Analisi di mercato
Previsioni Confindustria Primavera 2023
Previsioni Confindustria Primavera 2023
Centro Studi Confindustria ha pubblicato le previsioni per l’economia italiana nel 2023 – 24.
Export vino italiano 2022
Export vino italiano 2022
Lo scorso anno l’export di vino italiano ha raggiunto il record in valore: 7,9 mld di euro (+9,8%), a volumi  invariati (-0,6%).
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
L'export a gennaio è cresciuto del 15,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sulla spinta dei valori medi unitari (+12,7%) e, in parte, del dato in volume (+2,4%).
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Secondo Fruitimprese, il comparto ortofrutta tiene in un anno molto difficile grazie soprattutto alla frutta fresca (mele, uva da tavola e kiwi).
Bio Made in Italy in Giappone
Bio Made in Italy in Giappone
Nomisma ha condotto un’analisi sulle opportunità commerciali dei prodotti biologici italiani nel mercato giapponese.
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
Secondo i dati provvisori relativi al 2022, le presenze turistiche sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente (clienti non residenti +81,2% e residenti +11,3%).
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
L’Istat ha presentato il Dossier “Contributi alla ripresa del Made in Italy e segnali di vulnerabilità dei Sistemi Locali del Lavoro” alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati.
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
“Tourism Forecast 2023” dell’Istituto Demoskopika stima arrivi, presenze e spesa turistica per regione, elaborando la serie storica dei flussi dal 2010 al 2022.
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Risultati export delle principali regioni del nord ad elevata intensità distrettuale nei primi 9 mesi 2022, elaborati dal Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Le maggiori aziende Moda con sede  in Italia
Le maggiori aziende Moda con sede in Italia
L’Area Studi Mediobanca ha pubblicato il nuovo report sulle Maggiori aziende Moda Italia che aggrega i dati finanziari di 152 società con sede in Italia e fatturato superiore a € 100mln.