Secondo il Centro Studi di FederlegnoArredo, il macrosistema arredamento nel 2024 ha contenuto le perdite con un -1,8%, raggiungendo un valore di 14,4 miliardi di euro, a conferma del ruolo strategico dell’arredo.
Per un settore fortemente orientato all’export, i recenti eventi geopolitici hanno inevitabilmente avuto un impatto negativo (il -2,1% di calo dell’export della filiera assume un valore quasi positivo considerando il contesto globale).
Top Ten destinazioni dell’export italiano
- Nell’UE si registrano flessioni: in Francia, che rimane il primo cliente con oltre 3 miliardi (-3,3%); in Germania, al terzo posto sfiorando i 2 miliardi di euro (-6%); in Austria che chiude la Top Ten (-6%). Stabili Spagna (+1%) a 0,8 miliardi di euro e Belgio (+0,7%) a 0,5 miliardi di euro.
- Gli Stati Uniti, al secondo posto con 2,2 miliardi di euro, registrano una crescita dell’1,5%, che rischia di essere messa in discussione dal pericolo dazi.
- Il Regno Unito - al quarto posto - perde il 6,4% raggiungenso un valore di 1,2 miliardi di euro.
- La Cina dal 2013 ha continuato a crescere fino ad arrivare nel 2022 a valere 686 milioni di euro; nel 2024 mantiene la settima posizione, ma si ferma sotto il mezzo miliardo di euro (-13,2%).
- Gli Emirati Arabi Uniti conquistano l’ottavo posto con un forte incremento del 21,2%, ma con valori assoluti ancora contenuti (0,5 miliardi di euro).
Dove diversificare l’export?
Con il mercato europeo che manda evidenti segnali di arretramento e l’incertezza creata dai dazi negli USA, è necessario esplorare nuove destinazioni.
Fra i cinque Paesi in cui la filiera cresce maggiormente in valore assoluto troviamo gli Emirati Arabi Uniti con un +21,2% e una crescita di 82,4 milioni di euro e l’Arabia Saudita (al 13esimo posto) con un +16,9% pari a 41,6 milioni di euro in più.
L’India è ancora al 29esimo posto, ma dal 2013 al 2023, ha visto quasi raddoppiare il proprio volume (da 69 milioni a 112 milioni di euro), mentre il Brasile - che occupa il 54esimo posto - ha registrato un +30,3% passando dai 26 milioni del 2019 ai 38 del 2024.
Fonte: FederlegnoArredo
Indagine sulle imprese del sistema arredo-illuminazione italiano
L’Area Studi Mediobanca ha presentato, in occasione del Salone del Mobile di Milano, i risultati di un’indagine condotta presso 490 imprese attive nei comparti del mobilio e dell’illuminazione, con fatturato 2023 superiore ai 10 milioni di euro, le cui vendite pesano per oltre il 60% dell’intero sistema italiano.
Le imprese monitorate dall’indagine dichiarano di aver chiuso il 2024 con un fatturato totale in lieve aumento sul 2023 (+0,7%). Per contro, le tensioni geopolitiche e le contrazioni registrate sui principali mercati di destinazione (Francia, Germania, Regno Unito e Cina) hanno contribuito alla diminuzione contenuta delle esportazioni (-0,9%).
Le imprese “distrettuali” si sono distinte sui mercati esteri (+1,3%), mentre le “non distrettuali” hanno registrato un calo significativo (-6,8%). Le aziende dell’alta gamma hanno dichiarato un rallentamento oltreconfine (-2,2%), a fronte di una sostanziale tenuta di quelle operanti nel mass-market (-0,4%).
Il 75% delle aziende intervistate prevede un aumento del fatturato totale e delle esportazioni nel 2025. La crescita stimata è pari al +2,5% circa.
Tuttavia, le previsioni sono condizionate dalle sfide di uno scenario in continua evoluzione.
- Il 71,4% delle imprese manifesta preoccupazioni dall'inasprimento della concorrenza di prezzo.
- È fonte di apprensione per il 60% delle aziende del settore il contesto geopolitico instabile.
- Il 37,1% teme le ripercussioni derivanti dall’agenda protezionistica della nuova amministrazione americana, che potrebbe favorire l'ingresso di prodotti cinesi in Europa e portare a potenziali problemi di concorrenza sleale.
- Il costo dell’energia rappresenta un ulteriore ostacolo per il 35,7% delle imprese.
- La competizione sulla qualità preoccupa il 22,9% degli operatori.
Per fronteggiare queste criticità, il 74,3% delle imprese del sistema arredo-illuminazione monitorate ritiene opportuno espandere il proprio business in nuovi mercati; il 68,6% è impegnata nello sviluppo di nuovi prodotti e/o servizi. Prosegue anche l’incremento degli investimenti in tecnologia e nel green (dichiarati rispettivamente dal 55,7% e dal 31,4% delle imprese).
Fonte: Area Studi Mediobanca