30 agosto 2013

Export vino italiano nel 2012

di lettura

Nonostante la crisi, a fine 2012, l’export di vini italiani è cresciuto del 6,5% in valore e le quantità si sono ridotte dell’8,8%. Esportiamo meno, ma vendiamo  prodotti con sempre maggiore valore aggiunto.

Negli ultimi quattro anni gli introiti unitari medi delle nostre bottiglie sono passati da 1,75 euro/litro del 2008 a 2,20 euro/litro del 2012.

Grazie a questo deciso passo in avanti il valore delle nostre esportazioni si avvicina a quello dell’export francese. Nel 2012 l’Italia ha totalizzato 4,7 miliardi di euro (624 milioni di euro di spumanti) contro i 7,9 miliardi della Francia (2,2 miliardi dovuti allo Champagne).

Locomotiva della crescita del vino italiano gli spumanti con +13,8% in valore e +1,7% in volume. Le mancate vendite si sono invece principalmente concentrate nello sfuso, ma anche nei vini in bottiglia tranquilli e frizzanti.

Lo sfuso lascia infatti sul terreno 1,7 milioni di ettolitri, (-20,9%) con però una decisa crescita dei valori (+10,8%), dovuta soprattutto alla scarsità della disponibilità del prodotto.

Distribuzione geografica dell’export

Secondo l’Ufficio Studi di Assoenologi, prosegue il processo di ampliamento dei mercati destinatari dei flussi export. L’area di riferimento rimane l’Unione Europea con il 52,3% del valore (era al 53,3% lo scorso anno). L’America del Nord che assorbe il 27,5% dell’intero valore dell’export, riesce a limare qualche centesimo di punto nel corso dell’anno attestandosi al 27,5%. Stabile il flusso di vino in italiano nell’America del Sud intorno al 1,6% del totale.

Buona la crescita in Estremo Oriente il cui peso passa dal 5,8% al 6,6%. I mercati del Far East mostrano una discreta vivacità con tassi di crescita in valore a due cifre:

  • Singapore +13,2%
  • Cina +15%
  • Corea del Sud +28,8%
  • Giappone +27,7%
  • Hong Kong +13%.

Spumanti

Il 2012 è un anno molto positivo per l’export dello spumante italiano, soprattutto sotto l’aspetto dei valori che variano da 549 a 624 milioni di euro. I volumi risultano gli stessi dell’anno precedente con un lieve variazione +1,7%, da 1.825 a 1.856 mila ettolitri. Tale volume in termini di bottiglie classiche corrisponde  a circa 248 milioni. 

Ampia soddisfazione quindi per la filiera che può beneficiare di un valore medio unitario pari a € 3,36/l contro € 3,01/l del 2011, con un incremento del +11,9%.

Dei 1.856 mila ettolitri esportati nel 2012, 1.072, pari al 57%, hanno trovato collocazione nei mercati dell’Unione Europea; la rimanente quota pari a 794 mila (43%) è stata commercializzata nei Paesi Terzi. Rispetto allo scorso  anno si registra la ripresa della domanda nella UE +8,5%; e una parallela caduta  -6,2% verso le altre aree.

Un alfiere del Prosecco in Asia è Gianluca Bisol, il produttore storico di Conegliano che esporta in oltre 60 Paesi e che ha chiuso il 2012 con un incremento del fatturato nel Far East  del 120%.
Il 3 e 5 settembre interverrà a due workshop dedicati al Prosecco, chiamato dall'Asia Wine Service and Education Service, a Shanghai e Hong Kong per raccontare a sommelier ed appassionati cinesi il Prosecco Doc e il Valdobbiadene Superiore Docg.

Fonte: Assoenologi

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