L’ortofrutta fresca rappresenta la seconda voce dell’export agroalimentare italiano, dopo il vino.
Il commercio estero dell’ortofrutta italiana, dopo i record del 2021, raggiunge nel 2022 in valore i 5,3 miliardi € (+1,5%), mentre i volumi si confermano allo stesso livello del 2021 (-0,4%).
In un anno difficile per l’aumento dei costi produttivi (energia, trasporti , imballaggi, concimi, fertilizzanti) e per le tensioni geopolitiche, la performance export della frutta fresca è positiva (2,8 miliardi €, +6,3%): grazie soprattutto a mele 863 milioni €, uva da tavola 738 milioni € e kiwi 509 milioni €.
Molto bene pesche e nettarine (+43,5%), complice la stagione negativa della Spagna. Recupera in valore l’export di agrumi (+2,4%) anche se le quantità importate (403.000 tons) sono il doppio dell’export (201.000 tons).
Male l’export di frutta secca (-25,8%) che perde in valore, complice il calo dei consumi.
Positivo il trend delle esportazioni anche per legumi e ortaggi (1,6 miliardi €, +4,1%).
Sul fronte import in forte aumento legumi e ortaggi in valore (+34,1%) e per la frutta banane e ananas che crescono rispettivamente del 12,6% e del 15,9%..
Fonte: Fruitimprese (su dati Istat)