Secondo le elaborazioni preliminari del Centro Studi di Confindustria Moda per SMI, il fatturato settoriale è stimato in aumento mediamente del +27,8% su base annua.
L’evoluzione favorevole del 2022 ha interessato tutti i comparti: sia la filatura laniera (che detiene una quota dell’81% sul fatturato settoriale totale) sia la cotoniera e liniera.
Il valore della produzione al netto della commercializzazione dei filati importati è atteso in aumento del +28,2%.
Commercio con l’estero
Tutte le tipologie di filato hanno superato i valori delle esportazioni pre-pandemici, con variazioni che si estendono dal +11% circa dei filati di lana (sia cardati che pettinati) al +44% dei filati di cotone.
Il recupero annuo delle esportazioni è stato superiore al +22%, mentre le importazioni dovrebbero crescere del +48,5%. Tali dinamiche porterebbero il fatturato estero settoriale a quota 1.025 milioni di euro, mentre l’import dovrebbe salire a quasi 1.200 milioni. L’incidenza dell’export sul fatturato totale si ridimensionerebbe quindi al 30,9% e il deficit commerciale di comparto si avvicinerebbe a -173 milioni di euro.
Sulla base dei dati ISTAT disponibili sui primi nove mesi del 2022, la filatura nel suo complesso registra in termini di export un consistente aumento del +23,2%. La crescita dell’import è ancora più vivace, pari al +56%. Nel periodo in esame, il valore dei filati esportati raggiunge i 770,3 milioni di euro, mentre quello dei filati importati passa a 875,9.
In ambito laniero le esportazioni di filati sia cardati sia pettinati presentano un incremento rispettivamente del +24,1% e del +24,8%, mentre i filati misti chimico-lana fanno registrare una variazione pari al +17,6%; rallentano al +0,6%, invece, le vendite estere di filati per aguglieria. L’export di filati di cotone sperimenta una crescita pari al +31,2%, mentre quello di lino pari al +33,3%.
Da gennaio a settembre 2022, le importazioni di filati dall’estero rimangono interessate da un’evoluzione positiva, con la sola eccezione dei filati per aguglieria, che flettono del -0,8%. Considerando la filatura laniera, l’import di filato cardato mette a segno +18,5%, il misto chimico/lana +19,6%, mentre i filati pettinati +41%. Le importazioni di filati di cotone e lino sperimentano delle dinamiche molto vivaci, pari rispettivamente al +75,6% e al +93,9%.
Commercio estero filatura italiana per comparto (gennaio - settembre 2022)
![Import export filati Italia 2022](/imgpub/2068673/0/0/import_export_filati_italia_2022.jpg)
Principali destinazioni dell’export
Da gennaio a settembre 2022, le principali destinazioni dell’export di filato cardato evidenziano tutte delle crescite, a esclusione della Cina (-20,1%) che scivola dal terzo posto del 2021 al sesto:
- Hong Kong assorbe il 16% dei flussi totali di comparto e si conferma il primo cliente dei filati cardati italiani (+16,2% su base annua).
- Il Regno Unito, sempre secondo, presenta un aumento del +42,1% e passa a una quota del 14,6%.
- In terza posizione, grazie a una vivace variazione del +54,9%, sale la Turchia, che si assicura un’incidenza dell’8,1%.
- Seguono Romania e Corea del Sud, rispettivamente in crescita del +4,9% e del +24,4%.
- Dinamiche favorevoli caratterizzano le vendite dirette in Portogallo (+35,9%), Croazia (+28,8%), Bulgaria (+34,0%) e Tunisia (+134,6%).
Nel periodo in esame, il principale cliente di filato pettinato è la Romania (+40,9%) che concorre all’11,1% dell’export totale di questa merceologia.
- Hong Kong scende in seconda posizione e sperimenta una contrazione pari al -7,7%, assicurandosi l’8,6% delle esportazioni.
- Gli altri principali Paesi partner a seguire in graduatoria sono: la Francia che registra un +37,7%, la Turchia +37,9%, il Portogallo +35,2%, la Germania +14,7%.
- Le vendite di filato pettinato in Cina e Regno Unito aumentano rispettivamente del +10,1% e del +48,5%, e quelle in Bulgaria e Repubblica Ceca crescono ciascuna del +87,7% e del +47%.
Nei primi nove mesi del 2022, il fatturato estero dei filati misti chimico/lana assiste a un incremento verso Austria (+2,9%) e Turchia (+27,2%), primo e secondo mercato di sbocco di questa tipologia di filato, che assorbono complessivamente il 22% dell’export.
- Cresce anche la Spagna (+68,6%)
- Arretrano Francia (-11,9%) e Germania (-7%)
- Seguono poi: Romania (+36,3%), Croazia (+1,1%) Bulgaria (+35,7%) e Portogallo (+43,1%).
Per i filati di cotone, da gennaio a settembre 2022, i flussi diretti nei primi mercati risultano tutti interessati da dinamiche favorevoli importanti rispetto allo stesso periodo del 2021, Regno Unito escluso (che con un calo del -5,5% scivola in decima posizione):
- La Germania, sempre al primo posto con un’incidenza del 17,4% del totale dei filati di cotone esportati dall’Italia, cresce del +45,3%.
- Seguono Repubblica Ceca e Francia, in aumento rispettivamente del +51,0% e del +36,6%.
- L’export in Portogallo cresce del +9,3%; in Austria del +92%. S
- Spagna, Tunisia e Ungheria - tutte con uno share del 5% sul totale - crescono: la prima del +27,5%, la seconda del +47,1% e la terza del +27,1%.
- Evoluzione soddisfacente anche per la Turchia, che mette a segno un +73,3%.
Fonte: Centro Studi di Confindustria Moda per SMI (La filatura italiana nel 2022-2023)