La lieve flessione dell’export italiano di merci in valore nel 2024 (-0,4%) è il risultato di una contrazione nel Mezzogiorno superiore al 5%, del 2% nel Nord-ovest e dell’1,5% nel Nord-est, e della crescita del 4% nel Centro.
Nel complesso metà delle regioni italiane mostrano dinamiche positive delle vendite di merci verso i mercati esteri, particolarmente brillanti per la Toscana (+13,6%) – che ha fornito il contributo positivo maggiore alla dinamica dell’export nazionale – e per il Lazio (+8,5%). All’opposto, Marche, Basilicata e Liguria hanno subito riduzioni rispettivamente pari a 29,7%, 42,4% e 24,1%.
Esportazioni per paese di destinazione e valore dell’export regionale (scala log)
Anno 2024 (valori percentuali sul totale dell’export regionale e miliardi di euro)

I principali mercati di sbocco delle regioni italiane nel 2024 sono stati:
- Germania (11,4%)
- Stati Uniti (10,4%)
- Francia (10%).
Questi paesi rappresentano in tutti i casi, a eccezione delle Isole, oltre il 25% dell’export regionale.
La Germania è il primo partner commerciale per nove regioni. Il 14,1% delle esportazioni italiane verso il mercato tedesco riguarda i macchinari, e fino al 21% nel caso dell’Emilia-Romagna. Le esportazioni automotive rappresentano circa il 50% delle vendite sul mercato tedesco per Abruzzo e Basilicata.
Gli Stati Uniti sono il principale mercato di sbocco per le merci provenienti da Abruzzo (17,1% dell’export totale regionale), Toscana (16,2%), Emilia-Romagna (12,5%) e Friuli-Venezia Giulia (12,1%). Le esportazioni dell’industria farmaceutica rappresentano oltre metà delle vendite di Abruzzo e Lazio verso gli Stati Uniti. L’export di macchinari costituisce circa il 30% delle vendite verso questo mercato per Piemonte ed Emilia-Romagna. I prodotti alimentari rappresentano invece la principale voce dell’export verso gli Stati Uniti per la Campania (45,7%), la Basilicata (43,2%) e la Calabria (39,4%); le bevande per il Trentino Alto-Adige/Südtirol (18,8%).
La Francia costituisce il primo mercato di destinazione delle merci per Liguria (11,4% del totale regionale), in particolare prodotti chimici, e Piemonte (15,3%), in buona parte autoveicoli.
In Basilicata, Sicilia, Molise, Lazio, Campania e Abruzzo l’incidenza delle imprese a controllo estero approssima o supera metà del valore delle esportazioni regionali, mentre in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto (le principali esportatrici) questa è sotto il 30%.
Le vendite attivate da multinazionali a controllo svizzero contribuiscono per quasi un terzo all’export della Campania, mentre la quota riconducibile a imprese controllate da multinazionali statunitensi incide significativamente sull’export di Lazio (26,2 per cento) e Toscana (20,1).
Le vendite da imprese appartenenti a gruppi multinazionali tedeschi, francesi e britannici, presentano un picco per i gruppi tedeschi in Emilia-Romagna, francesi in Piemonte e Veneto, e inglesi in Liguria.
Fonte: Istat (Rapporto annuale 2025 - pagina 27)