Nel primo semestre 2021 l’export mostra una crescita su base annua molto sostenuta e diffusa a livello territoriale. Rispetto alla media nazionale, è più ampia per le Isole (+27,6%), il Centro (+25,8%) e il Nord-est (+24,6%), poco più contenuta per il Nord-ovest (+22,9%) e il Sud (+19,0%).
Nei primi sei mesi dell’anno, l’incremento tendenziale dell’export interessa tutte le regioni italiane a eccezione della Liguria (-7,1%), ed è più marcato per Sardegna (+53,1%), Molise (+36,3%), Calabria (+34,6%) e Toscana (+32,5%).
La flessione dell’export della Liguria è condizionata da operazioni occasionali di elevato impatto (cantieristica navale), registrate nel primo semestre 2020, al netto delle quali, invece, si stima un aumento del 14,3%.
A fornire i contributi maggiori sono le grandi regioni del Nord – Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte – le cui performance spiegano circa i due terzi della crescita delle esportazioni italiane nel periodo. La sola Lombardia (+22,6%) contribuisce per 6,1 punti percentuali alla crescita su base annua dell’export nazionale.
Nei primi sei mesi del 2021, i contributi più marcati alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle esportazioni della Lombardia verso Germania (+24,9%), Francia (+26,7%) e Spagna (37,2%), della Toscana verso Stati Uniti (+68,5%) e Svizzera (31,6%) e dell’Emilia-Romagna verso Germania (+26,3%), Francia (+29,9%) e Stati Uniti (+33,0%).
L’analisi provinciale dell’export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i maggiori contributi positivi si rilevano per Milano, Torino, Brescia, Firenze, Vicenza e Roma. Si segnalano le dinamiche negative di Genova, Rovigo e Ascoli Piceno.
Esportazioni per ripartizione territoriale (Gennaio – giugno 2021)
Valori su dati destagionalizzati e grezzi, variazioni percentuali congiunturali e tendenziali
Fonte: Istat