Esportazioni coreane tra dazi Usa e competizione cinese

di lettura

La performance economica della Corea del Sud nel 2017 (Pil +3%) è stata trainata, come ci si aspetta da un’economia exportdriven, da un recupero delle esportazioni, cresciute del 3,3% su base annua, e da un migliore tasso di cambio degli ultimi tre anni. Buona parte di questo export è diretto verso gli Stati Uniti, il secondo mercato di destinazione per i prodotti coreani.

Image

Dopo i pannelli solari e le lavatrici è arrivato il turno di acciaio e alluminio, prodotti sui quali l’amministrazione Trump ha imposto dei dazi all’importazione. Questi provvedimenti possono essere un rischio per l’economia coreana? Non proprio. È vero che la Corea è il terzo fornitore dell’acciaio che raggiunge il suolo statunitense, dopo quello canadese e brasiliano (Fonte Capital Economics), ma il valore dell’acciaio esportato si aggira attorno allo 0,2% del Pil coreano, valore che risulta anche minore per gli altri beni attualmente sottoposti a dazio.

Pertanto l’effetto sulla Corea del Sud delle recenti misure protezionistiche imposte dal Presidente Trump sarà relativamente contenuto e non pregiudicherà la futura performance dell’economia asiatica. Vero, ma a condizione che il sentimento protezionista americano non si allarghi ad altri prodotti, come gli autoveicoli, i beni dell’elettronica e i macchinari, il cui export verso gli Usa vale invece più del 3% del Pil coreano. A questo quadro incerto si aggiunge il vacillante destino dell’accordo di libero scambio Us-Corea (il KORUS in forza dal 2012): lo stallo delle negoziazioni riguardo alcune modifiche e le dimissioni di Gary Cohn, ormai ex-consigliere economico di Trump, potrebbero portare il Presidente americano a optare per uno stralcio dell’accordo in luogo di una sua rinegoziazione.

Se per la Corea del Sud la politica commerciale statunitense è un’incudine, la competizione cinese può rappresentare il martello. La Cina (principale mercato di destinazione dell’export coreano), sotto un nuovo impulso del Partito Comunista del presidente Xi, sta trasformando il proprio sistema produttivo, risalendo velocemente la catena del valore. Questo ha un effetto sulle esportazioni coreane poiché la Cina, oggi, è in grado di produrre più beni intermedi ad alto valore aggiunto di quanti fosse solita importare da economie più avanzate, come quella coreana. La Corea sta già perdendo quote di mercato in alcuni segmenti come i prodotti dell’elettronica (smartphone e schermi LCD in particolare), quote che la Cina riuscirà a guadagnare in futuro probabilmente anche in altri settori, come quello del trasporto marittimo o dell’automotive (in quest’ultimo la quota di mercato dell’export cinese negli ultimi dieci anni è più che raddoppiata, passando dal 2% al 4,5%).

La Corea del Sud ha, quindi, davanti a sé la sfida di una necessaria diversificazione, sia nel paniere dei beni prodotti che nei mercati di destinazione del proprio export, ma probabilmente anche di una correzione del modello economico che punti maggiormente sullo sviluppo del settore terziario, come in parte il Governo sta già facendo attraverso gli incentivi in investimenti in ricerca e sviluppo. Se i principali mercati divengono meno accessibili per alcuni prodotti dell’export coreano, ci dobbiamo aspettare che questi beni raggiungano in futuro il mercato europeo? 

Giovanni Salinaro

Analisi di mercato
Export vino italiano 2022
Export vino italiano 2022
Lo scorso anno l’export di vino italiano ha raggiunto il record in valore: 7,9 mld di euro (+9,8%), a volumi  invariati (-0,6%).
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
L'export a gennaio è cresciuto del 15,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sulla spinta dei valori medi unitari (+12,7%) e, in parte, del dato in volume (+2,4%).
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Secondo Fruitimprese, il comparto ortofrutta tiene in un anno molto difficile grazie soprattutto alla frutta fresca (mele, uva da tavola e kiwi).
Bio Made in Italy in Giappone
Bio Made in Italy in Giappone
Nomisma ha condotto un’analisi sulle opportunità commerciali dei prodotti biologici italiani nel mercato giapponese.
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
Secondo i dati provvisori relativi al 2022, le presenze turistiche sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente (clienti non residenti +81,2% e residenti +11,3%).
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
L’Istat ha presentato il Dossier “Contributi alla ripresa del Made in Italy e segnali di vulnerabilità dei Sistemi Locali del Lavoro” alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati.
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
“Tourism Forecast 2023” dell’Istituto Demoskopika stima arrivi, presenze e spesa turistica per regione, elaborando la serie storica dei flussi dal 2010 al 2022.
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Risultati export delle principali regioni del nord ad elevata intensità distrettuale nei primi 9 mesi 2022, elaborati dal Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Le maggiori aziende Moda con sede  in Italia
Le maggiori aziende Moda con sede in Italia
L’Area Studi Mediobanca ha pubblicato il nuovo report sulle Maggiori aziende Moda Italia che aggrega i dati finanziari di 152 società con sede in Italia e fatturato superiore a € 100mln.
Classifica 10 migliori formaggi al mondo: 8 sono italiani
Classifica 10 migliori formaggi al mondo: 8 sono italiani
Secondo la graduatoria globale di TasteAtlas, l’atlante internazionale dei piatti e dei prodotti tipici locali, i formaggi italiani sono i migliori al mondo tra gli oltre 100 analizzati.