23 ago 2021 16:47 23 agosto 2021

Esportare la Dolce vita 2021

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Bello e ben fatto: il potenziale del made in Italy nel panorama internazionale post pandemia. A cura di Centro Studi Confindustria.

Esportare la dolce vita 2021

I pilastri portanti del “bello e ben fatto” (BBF) sono le 3F (Fashion, Food, Furniture), alle quali si aggiungono Ceramica, Cosmetica, Nautica e Industria automobilistica.

Questi prodotti si contraddistinguono per design, cura nei dettagli, qualità dei materiali e delle lavorazioni, e contribuiscono a diffondere l’immagine dell’Italian way of life nel mondo, facendo da volano a tutte le esportazioni italiane. Nel complesso, sono 628 le categorie di prodotto che delineano il perimetro del BBF.

I beni BBF esportati dall’Italia (caratterizzati dall’orientamento a un consumatore evoluto, dall’attenzione alla qualità e dal trasferimento di un valore emozionale) competono con quelli prodotti dai concorrenti più sviluppati, operando in nicchie protette da paesi che presentano un livello dei costi minore.

La quota media dell’Italia nel triennio 2017-2019 si è attestata al 5,6% dell’export mondiale di beni BBF. Per le categorie BBF, l’Italia è seconda solo alla Cina per numero di mercati raggiunti, risultato sorprendente se si pensa alle diverse scale di produzione dei due paesi, con la popolazione italiana che è circa il 4% di quella cinese.

Il BBF vale 135 miliardi di euro e rappresenta una parte consistente delle esportazioni complessive dell’Italia:

  • 114 miliardi di euro si dirigono prevalentemente verso i mercati avanzati
  • oltre 20 miliardi di euro viene esportato verso i paesi emergenti che, per il loro dinamismo (sia sul piano demografico che su quello economico), e nonostante il loro peso ancora limitato, offrono margini di crescita relativamente maggiori, a fronte di rischi più elevati.

A fare da volano alle esportazioni nei paesi avanzati è la forte condivisione di gusti e standard che riflettono una sostanziale affinità dei contesti culturali. I paesi più importanti sono Stati Uniti (15,5 miliardi di euro), Germania (5,2 miliardi) e Francia (4,4 miliardi).

Alcune delle incertezze legate alla Brexit si sono dissolte con il trattato di libero scambio, ma restano ancora vari fattori che possono scatenare l’innalzamento di barriere e ostacoli agli scambi commerciali, rendendo instabile le relazioni economiche tra Regno Unito e Unione europea.

Tra le economie emergenti, i mercati principali sono la Cina (3,9 miliardi di euro) - con oltre 265 milioni di cittadini con redditi e consumi in linea con quelli dei paesi avanzati (questo numero potrebbe crescere di altri 70 milioni al 2025) - gli Emirati Arabi Uniti (3,2 miliardi) e la Russia (1,3).

In India lo stock dei nuovi ricchi è relativamente basso come incidenza sulla popolazione, ma è in forte crescita (quasi 30 milioni in più al 2025). Thailandia, Vietnam e Malaysia contano insieme per altri 35 milioni di individui ascrivibili alla classe media benestante. Altri mercati in cui è presente una ragguardevole classe media benestante sono la Russia (50 milioni), il Brasile (42) e la Turchia (30).

I beni finali di consumo BBF hanno subito pesanti ripercussioni dalla pandemia, in particolare i settori legati alla Moda hanno sopportato sia gli effetti diretti (chiusura ripetuta delle attività commerciali, stop delle fiere e criticità legate alle trasferte), sia indiretti (condizionamenti alla mobilità e alla socialità). Abbigliamento e tessile casa, Calzature, Pelletteria, Occhialeria e Gioielleria-oreficeria costituiscono la parte più importante del BBF con 311 categorie di beni considerati eccellenze, poco meno della metà del totale. Il comparto dell’Abbigliamento e tessile casa da solo conta 257 beni facenti parte del BBF: ben 210 prodotti sono anche venduti a un prezzo più elevato di quello dei principali concorrenti, un premio di prezzo che in media è stato più elevato del 74% durante il periodo 2017-2019 (in rialzo dal 64% del periodo 2014-2016).

È dell’8,9% la perdita complessiva del macrosistema Arredamento e illuminazione, determinata in egual misura dall’andamento delle vendite nazionali e da quello delle esportazioni, che incidono per il 52% sul fatturato totale.

Nel 2020 il settore Ceramica ha registrato una flessione del fatturato del 4%. Per quanto riguarda le esportazioni, il fatturato è calato del 2%, ma le dinamiche nei singoli mercati sono molto eterogenee, in particolar modo tra i paesi dell’Unione europea.

Il Food and beverage risente del crollo del Ho.Re.Ca ma tiene nel complesso. La crescita dei consumi domestici ha attutito il colpo per il comparto Alimentare e delle Bevande, con una variazione stimata del +3,0% nel 2020 su base annua. Purtroppo, ciò non è bastato a compensare il crollo del consumo, nel 2020 in calo del 35% rispetto al 2019. Ne risulta una contrazione per il settore nel suo complesso del 10,1%.

Nel 2020 l’indice del fatturato Automotive diminuisce del 13,5%. La produzione di autovetture sportive, in particolare, si riduce dell’11,5% nel 2020, su una produzione totale di autovetture che invece cala del 16,7%.

Nonostante  il rallentamento generalizzato della domanda mondiale, alcune eccellenze made in Italy, come la Nautica, hanno continuato a crescere anche nel 2020.

Indice composito ExPAnD delle opportunità di export

Questo indice composito riporta su una scala da 0 a 100 le opportunità di export considerando:

  • il potenziale sfruttabile, inteso come margine di crescita dell’export (indice percentuale) così come emerge dall’analisi a livello di singoli prodotti e mercati in cui l’Italia viene confrontata con i principali concorrenti con caratteristiche simili
  • l’espansione della domanda e la dimensione dei mercati, derivanti dalle prospettive future di crescita del PIL dei paesi di destinazione
  • la compatibilità tra domanda e offerta, misurata in base alla somiglianza nella composizione per prodotti dell’export italiano con l’import dei mercati di destinazione.

Classifica dei mercati per opportunità di export

Opportunità export BBF italiano

Fonte: Esportare la dolce vita Rapporto 2021

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