I 383 articoli del nuovo testo regoleranno la formazione, le strutture e le modalità operative di tutte le società commerciali costituite nel Paese.
Dalle scarne notizie fornite dai locali quotidiani circa le modifiche tecniche introdotte alla normativa, emerge soprattutto la rimozione della clausola che avrebbe consentito una partecipazione straniera di maggioranza nelle partnership commerciali, lasciando quindi invariata la regola della proprietà del 51% dell'azienda in favore del partner emiratino.
La nuova legge dovrebbe comunque assicurare uno stretto monitoraggio sulle responsabilità delle società quotate in borsa, e sui diritti degli azionisti; definirà anche chiaramente le responsabilità dei consigli di amministrazione, dei dirigenti e dei sindaci per garantire che possano essere chiamati a rispondere.
Tra i punti che avevano tenuto bloccate le decisioni del Consiglio negli ultimi mesi (oltre alla nuova denominazione da far assumere alla normativa, poi definita "Companies Law"), vi erano anche le definizioni legali di responsabilità sociali d'impresa, il diritto di voto, le definizioni delle affinità e dei tipi di società che la stessa legge deve coprire.
La nuova legge riguarda soltanto le attività commerciali e verrà in futuro integrata da nuova separata normativa per le figure professionali e le società di servizi.
In attesa di esaminare il testo definitivo della nuova normativa emiratina, che verrà pubblicato solo dopo l'approvazione presidenziale, si ha già però la certezza che la tanto auspicata possibilità di una partecipazione straniera maggioritaria nelle partnership locali non verrà introdotta.
I nove anni di discussioni sulla legge non sono evidentemente bastati al Governo emiratino a convincersi ad intraprendere quell'atteso cambio di marcia che certamente avrebbe incoraggiato un maggiore afflusso degli investimenti esteri nel Paese.
Fonte: Ambasciata d’Italia ad Abu Dhabi