16 giugno 2020

Emirati Arabi Uniti: gli stranieri possono avere la proprietà piena di società costituite mainland

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In vigore la nuova Risoluzione negli Emirati Arabi Uniti che individua l’Elenco di settori economici e attività in cui sono consentiti investimenti esteri diretti.

Emirati Arabi Uniti: gli stranieri possono avere la proprietà piena di società costituite mainland

Nel settembre 2017 il governo degli Emirati Arabi Uniti aveva modificato la Legge sulle società commerciali per consentire livelli più elevati di proprietà da parte di investitori stranieri in alcuni settori dell'economia locale.

La nuova legge sugli investimenti diretti esteri degli Emirati Arabi Uniti (FDI Law) aveva introdotto un quadro normativo in base al quale gli investitori stranieri avrebbero potuto richiedere di possedere più del 49% delle azioni del capitale di società costituite "mainland" negli Emirati Arabi Uniti.

La FDI Law rinviava però a una successiva risoluzione del Gabinetto dei ministri l’individuazione di tali settori e le condizioni richieste per l’acquisizione del 100% della proprietà da parte dello straniero, tramite un “elenco positivo” (Positive List).

Peraltro, già nella FDI Law era stato previsto che gli investimenti esteri superiori a un 49% non sono consentiti in settori dell'economia che figurano in un "elenco negativo" (Negative List). Attualmente ci sono 13 settori specificati nella "lista negativa", tra cui quelli bancario, assicurativo e delle agenzie commerciali.

Settori coinvolti

Lo scorso 17 marzo 2020 il Gabinetto degli Emirati Arabi Uniti ha emesso una risoluzione che finalmente individua l’"Elenco positivo di settori economici e attività in cui sono consentiti investimenti esteri diretti". La Risoluzione è divenuta effettiva dal 31 marzo 2020 e quindi è attualmente in pieno vigore. L'elenco delle attività aperte agli stranieri include, fra gli altri:

  • servizi amministrativi e di supporto
  • agricoltura
  • arte e intrattenimento
  • costruzioni
  • attività didattiche
  • assistenza sanitaria
  • ospitalità e servizi di ristorazione
  • informazione e comunicazione
  • produzione
  • attività professionali, scientifiche e tecniche
  • energie rinnovabili
  • spazio
  • trasporto e stoccaggio.

La Risoluzione prevede inoltre, caso per caso, i requisiti minimi di capitale sociale per le società che sono o diventano possedute al 100% da investitori stranieri e che sono autorizzate a svolgere le attività contenute nella "lista positiva" e impone altri requisiti che dovranno essere soddisfatti dagli investitori stranieri in relazione a determinate attività.

Altri requisiti

La Risoluzione consente comunque all'autorità competente per le licenze di ciascun Emirato e ai regolatori dello specifico settore economico di imporre condizioni aggiuntive a tali società e prevede che il Ministero delle risorse umane degli Emirati Arabi Uniti possa imporre requisiti di Emiratizzazione alle società possedute al 100% da investitori stranieri, ossia un numero minimo di dipendenti di cittadinanza emiratina.

A seconda del settore e dell'attività dell'azienda, i requisiti di capitale azionario possono variare tra 2 e 100 milioni di AED, ad esempio i settori legati alle attività ospedaliere richiedono un capitale azionario di 100 milioni di AED.

Nel manifatturiero, i requisiti del capitale azionario variano a seconda del tipo di attività manifatturiera: ad esempio, la produzione di attrezzature sportive richiede 3 milioni di capitale azionario, la produzione di attrezzature per macchine richiede 100 milioni di capitale azionario.

L'investitore straniero deve soddisfare infine altre condizioni a seconda del settore e attività prescelti: l’uso di nuove tecnologie; il riconoscimento di un alto valore aggiunto dell’attività; il contribuire alla ricerca e sviluppo; il soddisfare i requisiti delle entità che hanno già la licenza UAE.

Vi sono dei vantaggi chiave derivanti dall’applicazione di questa nuova disciplina, fra cui:

  • la proprietà al 100%
  • le società FDI con licenza sono trattate come società nazionali degli Emirati Arabi Uniti e possono operare senza limiti sul territorio (partecipando per esempio ad appalti locali)
  • la flessibilità nel cambiare partner, la forma legale e trasferire la proprietà.

L’esperienza di Dubai

Ad oggi, Dubai è stato l'unico emirato che ha accettato le domande di registrazione di società mainland di proprietà estera al 100% o di trasferimento ad azionisti stranieri di tutte le azioni detenute da cittadini degli Emirati Arabi Uniti in società mainland esistenti.

Il Dipartimento per lo sviluppo economico (DED) di Dubai - l'autorità di regolamentazione competente per la costituzione di società e altre questioni aziendali - ha valutato tali domande caso per caso, in genere tenendo conto dell'importo investito negli Emirati Arabi Uniti e del numero di persone occupate dall'entità interessata.

Il DED di Dubai impone inoltre alle società che richiedono il 100% di proprietà straniera di nominare un cittadino degli Emirati Arabi Uniti per agire come “Service Agent” al fine di seguire tutte le pratiche burocratiche e amministrative, quali quelle relative ai visti.

Resta da vedere se il DED di Dubai manterrà la pratica di richiedere un Service Agent locale per le società mainland di proprietà prevalentemente estera e se le autorità competenti di altri Emirati adotteranno questa pratica.

Il requisito non è contemplato nel Decreto n. 19/2018 o nella Risoluzione che ha introdotto la Positive List. Tuttavia, come detto, sia il Decreto che la Risoluzione consentono ai singoli Emirati di avere una certa autonomia nel definire le loro procedure e requisiti per l’applicazione della normativa.

D’altronde, considerando quanto sia rilevante l'attività di “sponsorizzazione” per i cittadini degli Emirati Arabi Uniti, c'è una ragionevole aspettativa che il DED di Dubai continuerà a richiedere la nomina di Service Agent locali e che gli altri Emirati seguiranno tale “prassi”.

E’ già stato correttamente rilevato dagli operatori locali che anche i requisiti di capitale azionario limiteranno l'ambito di attività per il quale avrà senso stabilire un'entità mainland di proprietà al 100% straniera.

Naturalmente si potrebbe sostenere che il capitale azionario di una società è il capitale circolante che può essere utilizzato per pagare le spese della società come stipendi, rendite e acquisti. Tuttavia, l'investimento di 100 milioni di AED (circa 25 milioni di euro) richiesto per alcune attività non sembrerà fattibile per la maggior parte delle imprese straniere, poiché i 9,4 milioni di abitanti degli Emirati Arabi Uniti lo rendono un mercato relativamente piccolo.

Inoltre, il capitale azionario di una società indica la misura della responsabilità dei suoi azionisti per gli obblighi della società. Pertanto, gli azionisti di un ospedale di proprietà straniera al 100% che opera negli Emirati Arabi Uniti sarebbero responsabili per le obbligazioni di quell'ospedale per un importo di 100 milioni di AED o più, a seconda del capitale azionario della società.

Stefano Meani

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