17 luglio 2016

L'economia cubana e le opportunità per le imprese italiane

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Negli ultimi anni il governo cubano ha varato alcune fondamentali riforme, aprendo l'economia al settore privato e incentivando gli investimenti dall'estero, con l'obiettivo di accelerare lo sviluppo economico del paese. Per le imprese italiane si aprono nuove opportunità di business in diversi settori – turismo, biomedicale, energie rinnovabili, agroindustria, costruzioni, ma non solo – in un contesto reso oggi favorevole dalla normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Cuba e Stati Uniti. 

L'economia cubana e le opportunità per le imprese italiane

Il "nuovo corso" dell'economia cubana

Pochi mesi fa Cuba ha annunciato nuove aperture economiche nei confronti del settore privato. Dopo la liberalizzazione della compravendita di auto, case ed elettrodomestici, e dopo aver autorizzato l'attività dei lavoratori autonomi ("cuentapropistas") in vari settori, fra i quali quello della ristorazione, ora tocca alle imprese: saranno legalizzate quelle di medie e piccole dimensioni. La misura è stata approvata dal Congresso del Partito Comunista, ma per diventare effettiva si dovrà aspettare l'approvazione dell'Assemblea Nazionale. Al momento non è specificato che cosa si intenda per impresa medio-piccola. E non si dice se a queste nuove attività sarà concessa l'importazione di forniture o l'esportazione di prodotti, in maniera autonoma e indipendente rispetto all'amministrazione statale cubana, che ancora oggi ha il monopolio assoluto del commercio con l'estero e che continuerà a mantenere il controllo dei principali mezzi di produzione. 
Le organizzazioni statali sono al momento le uniche a cui è consentito il commercio con l'estero. Alcune grandi strutture concentrano gli acquisti per tutte le amministrazioni pubbliche e per l'emergente settore privato, controllando le importazioni attraverso il sistema delle licenze.

Accanto al processo di graduale apertura al settore privato, il governo di Cuba ha deciso di incentivare gli investimenti stranieri, attraverso l'approvazione nel 2014 di una nuova apposita legge e la creazione di una Zona Speciale di Sviluppo (ZED) nei pressi del porto commerciale di Mariel. Il governo vuole così accelerare lo sviluppo dell'industria locale, agevolare il trasferimento di tecnologie avanzate e know-how, sviluppare infrastrutture e servizi. 
La nuova Ley de Inversión Extranjera, oltre a offrire benefici fiscali agli investitori esteri, ha ridotto gli ostacoli all'importazione di macchinari per l'industria, che già oggi rappresentano circa un terzo dell'export italiano verso Cuba. L'area portuale di Mariel con la zona speciale di sviluppo, situata in posizione strategica a una cinquantina di chilometri da L'Avana, offre agli operatori stranieri importanti agevolazioni fiscali, oltre a garantire infrastrutture e servizi logistici. 

L'interscambio Cuba - Italia e con la Lombardia

L'Italia rappresenta il secondo esportatore tra i paesi UE davanti a Francia e Germania, ma a lunga distanza dalla Spagna, e il sesto fornitore al mondo con una quota di mercato del 3,4% in crescita costante negli ultimi anni. Nel 2015 le esportazioni italiane sono cresciute del 44,6% raggiungendo il valore record di 332,3 milioni di euro, mentre l'interscambio italiano con il paese caraibico è arrivato a 354,5 milioni di euro (+41,2). 
 
I principali prodotti del nostro export verso Cuba sono: 

  • macchinari
  • apparecchiature elettriche
  • prodotti chimici
  • articoli in gomma e materie plastiche
  • metallurgia e prodotti in metallo
  • materiali per l'edilizia
  • apparecchi elettromedicali. 

L'export cubano è principalmente composto da nichel e cobalto (le riserve sono tra le più grandi a livello mondiale, ma non sono ancora pienamente sfruttate). Altre importanti voci dell'export sono i prodotti chimici, lo zucchero e il tabacco. 

Il 2015 è stato un anno record anche per gli scambi commerciali tra Cuba e la Lombardia: l'interscambio è cresciuto del 52,9% passando dagli 89,2 milioni di euro fatti registrare nel 2014 ai 136,4 milioni nel 2015. Numeri che fanno della Lombardia il primo partner commerciale italiano di Cuba, con un peso del 38,5% sul totale nazionale. Un boom spinto dall'export che nel 2015 è cresciuto del 61,3% e continua a dare risultati positivi nei primi mesi del 2016 (+45%) trainato da macchinari e metalli. 

Le prospettive di sviluppo e le opportunità per le imprese italiane

I servizi legati alla salute rappresentano il principale elemento di competitività internazionale del paese. Cuba ha sviluppato un sistema sanitario all'avanguardia in America Latina e circa 50mila tra medici, infermieri e tecnici cubani prestano servizio nella regione caraibica, in Venezuela, ma anche in Brasile e Africa. L'industria farmaceutica e il comparto medicale e delle biotecnologie rappresentano un'eccellenza e le imprese italiane del settore possono trovare controparti cubane interessate ad accordi di collaborazione. 

Il comparto del turismo e dei settori ad esso collegati (horeca, contract alberghiero) sta crescendo rapidamente ed è sicuramente uno dei più promettenti. Nei prossimi anni ci si attende un vero e proprio boom di turisti stranieri grazie all'incremento degli arrivi dagli USA. I progetti di investimento in campo turistico sono numerosi e diversificati e creano una domanda per materiali e macchinari per l'edilizia, mobili e complementi d'arredo, forniture horeca

Oltre al progetto della zona speciale di sviluppo di Mariel, in fase di realizzazione, il governo ha annunciato nuovi progetti di sviluppo nel settore delle infrastrutture e della logistica e punta a favorire il trasferimento di tecnologie, know-how e macchinari per modernizzare l'industria manifatturiera ed estrattiva

Altro obiettivo prioritario del governo è quello di ridurre la dipendenza dalle importazioni in campo agroalimentare rilanciando la produzione agricola e l'industria alimentare. L'avvio dei processi di meccanizzazione offre opportunità rilevanti alle imprese della meccanica agricola e dei macchinari per il food processing.

Cuba intende inoltre ridurre la propria dipendenza energetica dagli idrocarburi attraverso il potenziamento del settore delle energie rinnovabili e la riqualificazione energetica degli edifici. 
Opportunità interessanti esistono anche nel settore del recupero e restauro architettonico.
 

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