30 maggio 2008

Francia: la disciplina degli investimenti esteri

di lettura
L’investitore italiano che acquista in Francia una società, una partecipazione maggioritaria, o un ramo d’azienda deve richiedere determinate autorizzazioni o adempiere a specifici obblighi dichiarativi.

Tali obblighi debbono essere presi in considerazione nella preparazione del calendario degli adempimenti necessari al perfezionamento dell’operazione, anche al fine di evitare l’annullamento dell’investimento e l’applicazione di sanzioni pecuniarie e penali.
Il calendario dovrà tener conto anche dell’eventuale procedura di controllo da parte delle autorità francesi in materia di concentrazioni, che non è oggetto della presente trattazione.

Gli investimenti stranieri in Francia sono disciplinati dagli artt. L.151-1 e ss. e R.151-1 a R.153-12 del Codice monetario e finanziario francese, che proclamano il principio della libertà delle relazioni finanziarie tra la Francia e i paesi stranieri, su riserva tuttavia della tutela degli interessi nazionali.

Il regime dell’autorizzazione

Qualora l’investitore estero, compreso l’investitore comunitario, desideri realizzare un investimento nei cd. settori sensibili in Francia, dovrà richiedere l’autorizzazione al Ministro dell’Economia francese.

Per investimento si intende l’acquisto del controllo di una società, diretto o indiretto, totale o parziale di un ramo di un’azienda aventi sede in Francia (art. R.153-3 del Codice monetario e finanziario francese).

Per “settori sensibili” si intendono attività:

  • che anche occasionalmente, partecipano all’esercizio della pubblica autorità in Francia
  • che per la loro natura possono mettere in pericolo l’ordine pubblico, la sicurezza pubblica o agli interessi della difesa nazionale
  • di ricerca, produzione o commercializzazione di armi, munizioni, polveri o sostanze esplosive.

L’autorizzazione si reputa concessa qualora il Ministro dell’Economia non risponda entro due mesi alla richiesta di autorizzazione. Peraltro il Ministro può subordinare l’autorizzazione a determinate condizioni per garantire che l’investimento prospettato non metta in pericolo gli interessi nazionali.

La mancata autorizzazione (il diniego di autorizzazione od il difetto di richiesta di autorizzazione) comporta la nullità dell’acquisizione e il rischio dell’applicazione di sanzioni pecuniarie (di un importo fino al doppio del valore dell’investimento) e penali (5 anni di reclusione e un’ammenda dell’importo uguale al doppio della somma oggetto dell’infrazione).

Il regime della dichiarazione

1. La dichiarazione amministrativa al Ministro dell’Economia

Gli «investimenti diretti» in Francia devono essere dichiarati al Ministro dell’Economia al momento della realizzazione dell’operazione. In caso di mancato ottemperamento all’obbligo dichiarativo, l’investitore si espone all’applicazione di un’ammenda di 750 €.

Sono considerati investimenti diretti:

  • la creazione di una società o di un’attività o l'acquisto totale o parziale di un ramo di un’azienda francese da parte di una società straniera o di una persona fisica non residente
  • qualsiasi operazione realizzata sul capitale di una società francese da parte di una società straniera o di una persona fisica non residente che consenta a tali soggetti di detenere più del 33,33 % del capitale o dei diritti di voto della società francese
  • le stesse operazioni realizzate da un’impresa francese, quando più del 33,33 % del capitale o dei diritti di voto di tale impresa siano detenuti da una società straniera o da una persona fisica non residente.

Tuttavia, sono esonerate dalla dichiarazione amministrativa le seguenti operazioni:

  • «La creazione o l’estensione di attività di una società francese detenuta direttamente o indirettamente da imprese estere o persone non residenti
  • L’aumento della partecipazione in società francesi da parte di imprese estere o persone non residenti che detenevano prima dell’operazione più del 50 % del capitale o dei diritti di voto della società francese
  • Gli aumenti di capitale in una società francese detenuta da imprese estere o persone non residenti, se tali operazioni non aumentano la loro partecipazione
  • Le operazioni di investimento diretto realizzate tra società appartenenti allo stesso gruppo societario
  • Le operazioni finanziarie, quali la concessione di prestiti, garanzie, rinuncia a crediti, sovvenzioni o dotazioni di succursali, etc., in favore di società francesi detenute da soggetti non residenti
  • Gli investimenti diretti realizzati in società francesi che svolgono attività immobiliari, escluse le attività di costruzione di immobili destinati alla vendita o alla locazione
  • Gli investimenti diretti fino a 1.5 milioni euro, in imprese francesi artigianali, hotel, esercenti commercio al dettaglio, ristorazione, servizi di prossimità o di sfruttamento di cave
  • Gli acquisti di terreni agricoli».

2 La semplice dichiarazione alla Direzione del Tesoro francese

Inoltre, la creazione di un’impresa in Francia, l’acquisto di beni immobili da parte di investitori esteri e la liquidazione di investimenti esteri danno luogo al momento della loro realizzazione ad una dichiarazione alla Direzione del Tesoro del Ministero dell’Economia francese.

L’investitore che ometta di effettuare questa dichiarazione si espone a sanzioni penali (5 anni di reclusione e un’ammenda di importo uguale al doppio della somma oggetto dell’infrazione).

3 La dichiarazione statistica alla Banca di Francia

Qualora un investimento estero in Francia superi i 15 milioni di euro e consista in un «investimento diretto» o nella sua liquidazione, i soggetti interessati devono effettuare una dichiarazione statistica alla Banca di Francia entro 20 giorni dalla data del pagamento delle somme investite.

Ai fini di questa dichiarazione, sono considerati investimenti diretti:

  • l’acquisto da parte di soggetti non residenti di almeno il 10% del capitale o dei diritto di voto di un’impresa francese
  • le operazioni finanziarie tra società collegate e gli investimenti immobiliari.

L’investitore estero che ometta di effettuare questa dichiarazione incorre sanzioni penali (5 anni di reclusione e un’ammenda di importo uguale al doppio della somma oggetto dell’infrazione).

Avv. Arianna Righi

Tag dell'informativa

Analisi di mercato
Banca d’Italia: Relazione sullo stato di attuazione del PNRR
21 settembre 2023 Banca d’Italia: Relazione sullo stato di attuazione del PNRR
Nella Memoria, aggiornata al 31 maggio 2023, Banca d’Italia esamina i contenuti della terza Relazione presentata dal Governo sullo stato di attuazione del PNRR e formula alcune osservazioni.
Export regioni italiane II trimestre 2023
19 settembre 2023 Export regioni italiane II trimestre 2023
Nel secondo trimestre dell’anno l’Istat stima una flessione congiunturale delle esportazioni per il Centro (-15,7%), Nord-est (-2,6%), Sud e Isole (-2,4%). Solo il Nord-ovest risulta stazionario.
Turchia: opportunità di investimento in Innovazione, Ricerca & Sviluppo
18 settembre 2023 Turchia: opportunità di investimento in Innovazione, Ricerca & Sviluppo
Negli ultimi due decenni la Turchia si è distinta per la capacità di attrarre investimenti diretti esteri (IDE).
Export italiano luglio 2023
15 settembre 2023 Export italiano luglio 2023
Nei primi sette mesi del 2023 l'export di beni è cresciuto del 2,3% in valore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, accentuando il rallentamento iniziato negli scorsi mesi.
PMI: Export e potenzialità di sviluppo della transizione green e digitale
11 settembre 2023 PMI: Export e potenzialità di sviluppo della transizione green e digitale
SACE ha presentato, al Forum The European House – Ambrosetti a Cernobbio, lo studio “Piccole, medie e più competitive: le PMI italiane alla prova dell'export tra transizione sostenibile e digitale”.
Indice PMI Composito dell’Eurozona agosto 2023
5 settembre 2023 Indice PMI Composito dell’Eurozona agosto 2023
Secondo i dati raccolti tra il 10 e il 25 agosto, l’indice PMI della Produzione Composita dell’Eurozona arretra a 46.7, valore minimo in 33 mesi.
La resilienza delle esportazioni italiane
4 settembre 2023 La resilienza delle esportazioni italiane
Banca d’Italia ha pubblicato il report “Esplorando la recente resilienza delle esportazioni italiane di beni: competitività, intensità energetica e strozzature dell’offerta” (EN).
Io sono cultura 2023
22 agosto 2023 Io sono cultura 2023
Secondo il rapporto annuale di Fondazione Symbola e Unioncamere, a livello globale le industrie culturali e creative rappresentano il 3% del Pil. La filiera cresce ogni anno in media del 9%.
Analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022
16 agosto 2023 Analisi del settore e dei consumi cosmetici in Italia nel 2022
Cosmetica Italia ha pubblicato l’Annuario con le statistiche relative al sistema cosmetico e approfondimenti sui più recenti cambiamenti in tema di offerta e di trend di consumo.
Export italiano giugno 2023
14 agosto 2023 Export italiano giugno 2023
Tra gennaio e giugno le esportazioni italiane di beni in valore sono cresciute del 4,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, proseguendo la fase di rallentamento (+4,8% a gen-mag 23 vs. gen-mag 22).