L'Organizzazione mondiale del turismo (Omt-Unwto) precisa che la perdita registrata nel 2020 è 11 volte maggiore rispetto a quella registrata durante la crisi economica globale del 2009. Il turismo internazionale tornerà ai livelli del 2019 solo tra 3 - 4 anni.
Secondo gli analisti, oltre ai vaccini, per promuovere viaggi sicuri e per favorire la ripresa saranno fondamentali i test, il tracciamento e i certificati di vaccinazione.
In Europa il calo del 70% sul 2019 ha comportato la perdita di 500 milioni di arrivi.
Il Medio Oriente-Africa ha registrato una riduzione del 75%, nelle Americhe il calo è del 69%.
Variazione % 2020 per regioni
![Turismo mondiale 2020](/imgpub/1999432/0/0/turismo_mondiale_2020.jpg)
In Italia
Federalberghi
Nell’Audizione alla Camera dei deputati del 27 gennaio 2021 sulla proposta di piano nazionale di resilienza, Federalberghi ha ricordato che nei primi dieci mesi del 2020 i pernottamenti si sono ridotti del 51,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con la perdita di 207 milioni di presenze turistiche.
Ancor più marcato è il calo della domanda straniera, che ha fatto registrare una riduzione del 68,9%. Un dato allarmante, considerato che il turismo internazionale contribuisce per il 50,5% del totale dei pernottamenti e che la spesa dei turisti stranieri contribuisce al saldo della bilancia commerciale con 44,3 miliardi di euro, pari al 41% delle esportazioni di servizi e a circa l’8% di quelle complessive.
Si può stimare che il 2020 si sia chiuso con una perdita di 236 milioni di presenze, con un calo medio di oltre il 54% rispetto all’anno precedente, con punte che in alcune località hanno superato l’80%.
Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo
Anche i dati dell'Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano confermano la difficoltà del momento: la sola componente digitale ha subito un calo di oltre 9 miliardi di € rispetto al 2019. L’e-commerce di viaggi degli italiani nel 2020 segna un -60% assestandosi a 6,2 miliardi di euro.
L’impatto è meno marcato su ospitalità, trasporti di terra e di mare e attrazioni, grazie soprattutto al turismo di prossimità.
I trasporti si confermano la categoria merceologica più acquistata su internet (60%), ma perdono 1 punto percentuale rispetto al 2019 in favore degli alloggi (34%, +3 punti). Ad impattare su questa tendenza vi è la prevalenza del mercato domestico e la preferenza per l’utilizzo dei mezzi di trasporto di proprietà. Seguono, con un 6%, i pacchetti e tour organizzati.
La spesa per i viaggi d’affari scende a 7,6 miliardi di euro, in diminuzione del 63% sull’anno precedente. Il mercato nazionale (3,2 miliardi di euro) realizza la performance “migliore” (-56%), quello internazionale (4,4 miliardi) si riduce di due terzi (-67%) anche a causa della forte riduzione dei prezzi del trasporto e del deprezzamento del dollaro contro l’euro (-2%).
La necessità di distanziamento sociale ha accelerato il già avviato processo di digitalizzazione del journey:
- il 30% delle strutture ricettive adotta soluzioni di pagamento da mobile e offre la possibilità di check-in online, o da mobile (era solo l’8% nel 2019).
- hanno subito un’impennata l’assistenza tramite chatbot (14%, era il 2%) e i tour virtuali delle camere (13%).
Tra i trend segnalati dall'Osservatorio il neverending tourism che offre la possibilità di estendere nello spazio e nel tempo l’esperienza turistica, sia fisica che digitale, tramite contenuti online (visite a musei e città, corsi di cucina legati ai territori visitati), o prodotti del territorio per anticipare nel pre-viaggio e proseguire nel post-viaggio la relazione con il cliente.
Fonte: Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo