Le esportazioni confermano dinamiche positive con un valore di poco superiore a 7,9 miliardi di euro e una crescita del 12%. L'impatto sulla bilancia commerciale nel 2024 tocca livelli record con 4,7 miliardi di euro, il 17% della bilancia commerciale europea del cosmetico.
L’Italia rappresenta il quarto paese mondiale per valore dell’export cosmetico dopo Francia, Stati Uniti e Corea del Sud.
L’export ha dato un importante contributo all’industria cosmetica nazionale durante le congiunture più complesse degli ultimi anni, la crisi finanziaria e la pandemia. Il settore ha visto crescere il peso delle esportazioni sul totale del fatturato: oggi costituiscono il 46% della produzione.
I costanti investimenti in innovazione, la qualità dell’offerta, gli elevati standard di sicurezza e la creatività italiana sono una formula vincente richiesta con crescente interesse anche da nuove destinazioni extra-europee.
Principali destinazioni export industria cosmetica
Stati Uniti (+19,3%), Francia (+13%) e Germania (+8,2%), da sole, concentrano 2,7 miliardi di export cosmetico italiano.
| Valore 2024 | Variazione % 24/23 |
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Stati Uniti | 1.147 | 19,3% |
Francia | 797 | 13% |
Germania | 757 | 8,2% |
Spagna | 534 | 24,6% |
Regno Unito | 399 | 7,4% |
Polonia | 328 | 5,3% |
Russia | 311 | 70,3% |
Emirati Arabi Uniti | 304 | 19,7% |
Paesi Bassi | 253 | 0,5% |
Hong Kong | 250 | -0,2% |
Elaborazione Centro Studi Cosmetica Italia su base dati Istat. Valori in milioni di euro; variazioni percentuali.
La profumeria alcolica ha registrato le migliori performance, oltre 2,5 miliardi di euro e +26,3% rispetto al 2023. Segue la cura pelle, con un +2,3% rispetto al 2023. Queste prime due famiglie concentrano oltre metà del totale export cosmetico in Italia con più 4,2 miliardi di euro. Seguono, per contributo alla crescita, i prodotti per la cura capelli che, con 1,5 miliardi di euro (+8,4%).
Le importazioni sono trainate soprattutto dai prodotti per la cura della pelle (+10,7%) e dalla profumeria alcolica (+25,7%): le due categorie concentrano quasi due terzi del totale delle importazioni cosmetiche verso l’Italia.
I nuovi equilibri internazionali e le possibili misure protezionistiche da parte dei principali mercati mondiali condizioneranno le dinamiche di crescita dei prossimi mesi. I riflessi sull’industria cosmetica italiana potrebbero avvenire sulle esportazioni, anche se i risultati del 2024 lasciano intravedere segnali più che positivi (previsioni 2025: crescita del fatturato del 6,9%).
Il contoterzismo cosmetico, che contribuisce per il 13% al fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia, chiude a fine 2024 con valore di quasi 2.140 milioni di euro e una crescita dell’8,2% rispetto all’anno precedente; le stime al 2025 vedono una ulteriore crescita, pari al 6,5%.
Per quanto concerne il mercato nazionale, si confermano crescite trasversali a tutti i canali distributivi, marginalmente toccati dall’inflazione, che portano i consumi nazionali a un valore di 13,4 miliardi di euro. Da diversi esercizi i consumatori si orientano su fasce di prezzo premium e su segmenti economici, escludendo progressivamente la fascia di prezzo intermedia.
La grande distribuzione resta il canale con la quota più consistente dei consumi interni (oltre 5,2 miliardi di euro).
La profumeria (+14,2%) è il secondo canale distributivo per acquisti cosmetici in Italia; l’e-commerce (+12,5%) si conferma ormai un canale di acquisto radicato nelle scelte dei consumatori; l’erboristeria (+12%) segna un sostanziale recupero dei propri valori. Incoraggianti segnali arrivano dai canali professionali, acconciatura ed estetica, che crescono rispettivamente del 5% e del 5,3%.
Fonte: Cosmetica Italia