1 settembre 2021

Conti economici Istat: II trimestre 2021

di lettura

Nel secondo trimestre 2021, il Pil italiano è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% nei confronti del secondo trimestre 2020. La variazione acquisita per il 2021 è pari a +4,7%.

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La stima dei conti economici trimestrali dell’Istat conferma la crescita sostenuta del Pil italiano nel secondo trimestre dell’anno. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano un’espansione, con un aumento del 3,4% dei consumi finali nazionali e del 2,4% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono aumentate, rispettivamente, del 2,3% e del 3,2%.

Confronto con gli altri Paesi

Nel secondo trimestre, il Pil è aumentato in termini congiunturali dell’1,6% negli Stati Uniti, dello 0,9% in Francia e dell’1,6% in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una crescita dello 12,2% negli Stati Uniti, del 9,4% in Germania e del 18,7% in Francia. Il Pil dei paesi dell’area Euro è cresciuto del 2% rispetto al trimestre precedente e del 13,6% nel confronto con il secondo trimestre del 2020.

Valore aggiunto per settore

Nel secondo trimestre si registrano andamenti congiunturali positivi del valore aggiunto dell’1,2% nell’industria in senso stretto, del 3,2% nelle costruzioni, dell’8,3% nel commercio, riparazione di veicoli, trasporto, magazzinaggio, alloggio e ristorazione, del 2,6% nei servizi di informazione e comunicazioni, del 2,4% nelle attività immobiliari e del 7,7% nelle attività artistiche, di intrattenimento e negli altri servizi.

Per contro, il valore aggiunto nelle attività finanziarie e assicurative diminuisce dello 0,1%, nelle attività professionali dell’1%. Risulta stazionario il valore aggiunto in agricoltura silvicoltura e pesca.

Fonte: Istat

Fatturato dell’industria

A giugno, il fatturato dell’industria torna ad aumentare dopo il lieve arretramento registrato a maggio. Particolarmente vivaci le vendite sui mercati internazionali: il fatturato industriale relativo alla componente estera ha segnato un record, salendo ai livelli più elevati dall’inizio della serie storica (gennaio 2000).

A giugno l’Istat stima che il fatturato dell’industria registri un aumento congiunturale del 3,1%, risultante da una crescita su entrambi i mercati (+4,7% quello estero e +2,1% quello interno). Nel secondo trimestre l’indice complessivo evidenzia un incremento del 5,2% rispetto ai tre mesi precedenti (+5,5% sul mercato interno e +4,8% su quello estero).

Con riferimento al comparto manifatturiero, si evidenziano aumenti tendenziali per tutti i settori di attività economica, ad eccezione dell’industria farmaceutica con una variazione pressoché nulla (-0,1%).

Fatturato dei servizi

Nel secondo trimestre dell'anno il fatturato dei servizi cresce del 6,4% rispetto al trimestre precedente; l’indice generale registra un aumento, in termini tendenziali, del 33,9%.

Il livello complessivo del fatturato dei servizi nel secondo trimestre resta ancora inferiore a quello del quarto trimestre 2019 (l’ultimo antecedente la crisi), con un’estrema differenziazione settoriale: dal commercio all’ingrosso cresciuto dell’11,5% in questo arco temporale, alle attività di alloggio e ristorazione, cadute, nello stesso periodo, del 43,2%.

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