Rispetto al trimestre precedente, e per i principali aggregati della domanda interna, l’Istat rileva una diminuzione dello 0,6% dei consumi finali nazionali, a fronte di un aumento del 3,9% degli investimenti fissi lordi.
La ripresa degli investimenti è stata determinata dalla spesa per impianti, macchinari e armamenti cresciuti del 4,3%, da quella delle abitazioni e dei fabbricati non residenziali e altre opere, cresciuti rispettivamente del 5,7% e 5,3%.
Si registrano andamenti congiunturali positivi per il valore aggiunto di agricoltura e industria, cresciuti rispettivamente dell’1,8% e dello 0,5%, mentre i servizi sono diminuiti dello 0,1%.
Andamento del Pil nei principali Paesi
Nel primo trimestre il Pil in termini congiunturali è diminuito dello 0,4% negli Stati Uniti, mentre è cresciuto dello 0,2% in Germania. In Francia la crescita è risultata nulla.
In termini tendenziali si è registrata una crescita del Pil del 3,5% negli Stati Uniti, del 3,7% in Germania e del 5,3% in Francia.
Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 5% nel confronto con il primo trimestre del 2021.
Fatturato dei servizi nel I trimestre
Nel primo trimestre 2022 l’Istat registra, per il quinto trimestre consecutivo, un incremento del fatturato delle imprese dei servizi, sia in termini congiunturali che in termini tendenziali.
Nel primo trimestre l’indice destagionalizzato del fatturato dei servizi cresce del 2,8% rispetto al trimestre precedente; l’indice generale grezzo registra un aumento, in termini tendenziali, del 17%.
In termini tendenziali, la crescita maggiore si registra nei settori legati alla filiera del turismo, in ragione dei bassi livelli di attività registrati nel primo trimestre 2021 per la crisi sanitaria, con una crescita del 109,2%. Aumenti notevoli si registrano per i settori del Trasporto e magazzinaggio (+29%), del Commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli (+15%) e dei servizi di supporto alle imprese (+12%). Gli incrementi più contenuti interessano le Attività professionali, scientifiche e tecniche (+5,2%) e i Servizi di informazione e comunicazione (+4,2%).
Previsioni Prometeia
Secondo il Rapporto Analisi dei Settori Industriali – maggio 2022 di Prometeia le previsioni restano positive per i settori che continueranno a ricevere impulsi dal PNRR e dagli investimenti già programmati per la transizione green e digitale: Prodotti e materiali da costruzione (+5%), Meccanica (+3.8%), Elettrotecnica (+3.2%) ed Elettronica (+2.4%).
Le prospettive 2022 sono meno favorevoli per i settori produttori di beni durevoli, Autoveicoli e moto, Elettrodomestici e Mobili, che risentiranno dell’erosione dei redditi indotta dal caro energia. Gli ultimi due settori sono anche tra i più esposti verso il mercato russo in termini di export.
Revisione al ribasso della crescita 2022 anche per Sistema Moda (+1.7% tendenziale), Largo Consumo (+1.5%) e Alimentare e bevande (+0.3%), comparti che subiranno gli effetti dei nuovi vincoli di bilancio causati dalle fiammate inflazionistiche, pur in un contesto di miglioramento legato all’evoluzione della pandemia.
Peggiorano, rispetto a fine 2021, anche le prospettive dei produttori di beni intermedi: Prodotti in metallo (+1.8%), Metallurgia (+0.9%), Altri Intermedi (+0.7%) e Intermedi chimici (+0.1%).
In assenza di ulteriori escalation del conflitto, il manifatturiero è atteso crescere del 2.6% medio annuo nel 2023-26, una performance che segna un deciso cambio di passo rispetto al ventennio pre-Covid.