Comunicazione delle imprese italiane e pandemia

di lettura

L’Istat ha condotto una valutazione delle attività di comunicazione delle imprese italiane nella seconda metà del 2020.  

Image

Il quarto capitolo dell’Annuario nazionale dell’Istat presenta un’indagine che analizza la reazione delle imprese italiane alla crisi pandemica, a livello di comunicazione: apertura/miglioramento del sito web aziendale, acquisto di servizi esterni di ottimizzazione della presenza sul web, offerta di servizi web dedicati alla clientela, attività sui social media.

Adozione di strumenti o servizi per facilitare la comunicazione con la clientela in relazione all’emergenza sanitaria - Anno 2020 (valori percentuali)

Imprese italiane e Covid-19

Riguardo al sito web e alle sue funzioni di comunicazione, i tassi di diffusione erano già elevati prima della crisi (41 per cento in totale, 76 per cento tra le grandi imprese) e l’esigenza delle imprese è stata prevalentemente quella di una sua ottimizzazione (7 per cento delle imprese in media).

Si prevede per il 2021 un’ulteriore estensione della presenza sul web da parte delle micro-imprese (+5 per cento con un obiettivo totale, a fine 2021, del 47 per cento di micro-imprese con sito web ottimizzato).

La qualità dei siti web aziendali è un aspetto spesso trascurato dalle imprese, ma essenziale per rendere efficaci tali strumenti di comunicazione. Per questo scopo, oltre a fornire agli utenti una esperienza di navigazione semplice e finalizzata ai loro interessi, è anche sempre più avvertita l’esigenza di risultare visibili nei motori di ricerca. Ne consegue il crescente ricorso a imprese specializzate per curare la qualità e, soprattutto, la visibilità della presenza sul web.

La crisi ha dato sicuramente un impulso alla diffusione di questi strumenti (si prevede, in media, più che un raddoppio per fine 2021) pur in presenza di una persistente sottovalutazione dell’importanza di disporre di un sito web accattivante e facilmente individuabile (tre quarti delle imprese con almeno 3 addetti si sono dichiarate non interessate a queste tecniche di ottimizzazione).

Un tema che è cresciuto nella consapevolezza delle imprese durante la crisi è quello dell’offerta di servizi digitali dedicati alla clientela (newsletter, tutorial online, webinar, corsi a distanza, consulenze via web e servizi simili, spesso offerti gratuitamente).

Le imprese erano in grado di offrire questi servizi alla clientela, prima della pandemia, in misura assai limitata (8 per cento, in media). Secondo le intenzioni espresse, l’incidenza di unità produttive in grado di offrirli si triplicherebbe alla fine del 2021, anche se con rilevanti differenze tra le varie classi di addetti (58 per cento per le grandi imprese, 19 per cento per le microimprese).

Assai più diffusa è la consapevolezza delle imprese, almeno di quelle che servono clienti finali, dell’importanza di una gestione efficace della propria presenza sui social media (Facebook, Instagram, YouTube, TikTok, ecc.).

Già prima della pandemia, il 45 per cento delle grandi imprese usava i canali social, mentre un ulteriore 15 per cento ne ha perfezionato l’utilizzo durante l’emergenza sanitaria: la previsione è che, a fine 2021, il loro utilizzo diventi uno standard per più del 60 per cento di imprese con oltre 250 addetti.

L’indagine Istat è focalizzata sulle imprese presenti su mercati ‘fisici’ impegnate ad ampliare la propria offerta commerciale online utilizzando almeno uno tra i canali disponibili:

  • utilizzo del proprio sito web per la vendita diretta di beni o servizi (e-commerce)
  • interazione con i clienti tramite comunicazioni dirette per definire le compravendite via Internet (e-mail, moduli online, Facebook, Instagram)
  • vendita attraverso l’intermediazione di una o più piattaforme digitali (marketplace come Amazon o Ebay, oppure piattaforme per la vendita di servizi come il food delivery o assistenza tecnica o professionale).

In Italia l’e-commerce, prima della pandemia, era adottato dal 9,2 per cento delle imprese con almeno 3 addetti, ma tale quota sfiorava il 20 per cento nel caso delle grandi. L’incremento favorito dalla crisi è stato nel complesso pari al 43 per cento, significativamente omogeneo in tutte le classi di addetti.

Anche considerando le imprese che programmano di attivare siti web di e-commerce nel 2021, si conferma il ruolo della componente dimensionale: l’intenzione è espressa da quasi il 30 per cento delle grandi imprese con un sito di e-commerce, contro il 22-25 per cento delle piccole e medie imprese e il 16 per cento delle microimprese.

Fonte: Annuario Istat 2021

Analisi di mercato
Export vino italiano 2022
Export vino italiano 2022
Lo scorso anno l’export di vino italiano ha raggiunto il record in valore: 7,9 mld di euro (+9,8%), a volumi  invariati (-0,6%).
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
SACE SIMEST Export italiano gennaio 2023
L'export a gennaio è cresciuto del 15,3% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, sulla spinta dei valori medi unitari (+12,7%) e, in parte, del dato in volume (+2,4%).
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Export ortofrutta 2022: vendite a 5,3 miliardi
Secondo Fruitimprese, il comparto ortofrutta tiene in un anno molto difficile grazie soprattutto alla frutta fresca (mele, uva da tavola e kiwi).
Bio Made in Italy in Giappone
Bio Made in Italy in Giappone
Nomisma ha condotto un’analisi sulle opportunità commerciali dei prodotti biologici italiani nel mercato giapponese.
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
La ripresa del turismo e la filiera agro-alimentare
Secondo i dati provvisori relativi al 2022, le presenze turistiche sono aumentate del 37% rispetto all’anno precedente (clienti non residenti +81,2% e residenti +11,3%).
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
Indagine conoscitiva sul Made in Italy
L’Istat ha presentato il Dossier “Contributi alla ripresa del Made in Italy e segnali di vulnerabilità dei Sistemi Locali del Lavoro” alla Commissione Attività produttive della Camera dei Deputati.
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
Previsioni Demoskopika flussi turistici 2023
“Tourism Forecast 2023” dell’Istituto Demoskopika stima arrivi, presenze e spesa turistica per regione, elaborando la serie storica dei flussi dal 2010 al 2022.
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Export distretti: Piemonte, Lombardia e Triveneto
Risultati export delle principali regioni del nord ad elevata intensità distrettuale nei primi 9 mesi 2022, elaborati dal Centro Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Le maggiori aziende Moda con sede  in Italia
Le maggiori aziende Moda con sede in Italia
L’Area Studi Mediobanca ha pubblicato il nuovo report sulle Maggiori aziende Moda Italia che aggrega i dati finanziari di 152 società con sede in Italia e fatturato superiore a € 100mln.
Classifica 10 migliori formaggi al mondo: 8 sono italiani
Classifica 10 migliori formaggi al mondo: 8 sono italiani
Secondo la graduatoria globale di TasteAtlas, l’atlante internazionale dei piatti e dei prodotti tipici locali, i formaggi italiani sono i migliori al mondo tra gli oltre 100 analizzati.