Per questo diventa sempre più importante da un lato conoscere perfettamente questa particolare clientela, e dall’altro promuovere il territorio e la sua offerta di alto livello alimentando la creazione di partnership con i principali operatori turistici cinesi.
I turisti cinesi sono turisti high-spender che:
- amano i pacchetti di viaggio personalizzati ed esclusivi
- privilegiano le strutture alberghiere di alta categoria
- sono molto esigenti e attenti ai dettagli e al livello di servizio offerto, come la presenza di un bollitore e di una selezione di giornali cinesi nelle stanze di albergo o la disponibilità di un’ampia scelta di cibo asiatico.
E’ importante considerare anche che si tratta di una clientela potenzialmente molto fedele al brand, per cui una corretta gestione del rapporto e delle aspettative dei turisti può generare dei rapporti durati e una clientela fedele nel tempo.
Un ulteriore elemento da considerare è che all’interno della stessa cultura cinese, la concezione e valutazione del viaggio varia molto a seconda della città di provenienza: chi proviene da Pechino considera fondamentale il tipo di esperienza, la partecipazione personale e gli aspetti culturali della vacanza, mentre chi è originario di Shanghai considera prioritario il rapporto tra investimento economico e numero di città visitate nel tour, o ancora chi proviene da Guangzhou valuta il mix di opportunità di business, investimento e aspetto edonistico del viaggio.
Il turismo cinese in Italia
Negli ultimi dieci anni, l’outbound della Cina è quintuplicato, e si stima dovrebbe superare i 90 milioni di turisti nel corso del 2013. Il turista tipo cinese appartiene a una fascia elevata di popolazione, con un buon livello di istruzione e un reddito elevato, che destina al viaggio un budget considerevole: tra i 6.000 e i 12.000 euro.
I cinesi appartengono infatti a quella categoria di turisti per cui lo shopping è una parte fondamentale del viaggio: secondo i dati relativi al Tax Free Shopping di Global Blue, sono loro ad aver sempre registrato una crescita degli acquisti con percentuali superiori alla media italiana. Anche nella fase più acuta della crisi economica, quando il mercato italiano crollava al -2% nel 2008, il dato cinese ha registrato un +13%.
Gli acquisti dei cinesi in Italia, nei primi dieci mesi del 2013, sono cresciuti del 27%. Questo trend positivo risulta costante ormai da circa 5 anni, con picchi di crescita degli acquisti cinesi che hanno raggiunto il +93% nel 2010 per poi stabilizzarsi al +72% nel 2011 e nel 2012. Nel panorama tax free italiano, il primato spetta però ancora ai Russi, con il 27% del mercato.
Secondo i dati Global Blue dei primi dieci mesi del 2013, circa il 30% degli acquisti dei turisti del Paese del Dragone viene realizzato in Toscana, un dato che conferma la regione come luogo preferito per lo shopping di questa nazionalità dietro solo la Lombardia. A trainare l’andamento positivo del Tax Free Shopping nel territorio toscano è la presenza di un’offerta commerciale che ha saputo sfruttare adeguatamente tutti i canali di vendita: gli acquisti si dividono tra i negozi, concentrati fortemente a Firenze, e i diversi outlet della zona che rappresentano il 38% degli acquisti cinesi.
Fonte: Global Blue