Trattative in stallo
L'Unione europea al vertice dello scorso 15 ottobre ha chiesto al Regno Unito di fare i gesti necessari per raggiungere un'intesa. Il negoziatore Michel Barnier ha dichiarato: "Siamo assolutamente determinati a trovare un'intesa, faremo tutto il possibile, ma non a qualsiasi costo".
Dura la risposta di Boris Johnson: “A meno di un cambio radicale di approccio ai negoziati da parte dell'Unione europea, noi abbiamo deciso: si esce senza accordo, si esce con il No Deal".
Tra le questioni spinose aperte: i diritti di sfruttamento per la pesca, le regole a protezione del mercato unico per evitare dumping e concorrenza sleale e un sistema di risoluzione delle controversie condiviso.
Intanto Moody’s ha declassato da Aa2 ad Aa3 il giudizio sul debito pubblico del Regno Unito. L’agenzia di rating ha ribadito che, senza un ampio accordo commerciale con l’Unione Europea, Londra pagherebbe un prezzo pesante.
Linee giuda per gli operatori UK
Le linee guida pubblicate dal governo britannico - rivolte prevalentemente agli operatori inglesi - forniscono dettagli utili anche alle imprese italiane:
- come opererà il confine Regno Unito - UE al termine del periodo di transizione (1/1/2021)
- formalità e documentazione necessaria per prepararsi all'uscita del Regno Unito dal mercato unico e dall'unione doganale UE.
Il pieno regime delle nuove operazioni doganali, con richiesta di documentazione maggiormente dettagliata, entrerà in vigore il 1° luglio 2021.