Bollettino economico Banca d’Italia (ottobre)

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Prosegue la ripresa globale, nonostante i rischi legati alle nuove varianti del virus. Gli scambi commerciali sono tornati sui livelli precedenti l’inizio della pandemia.

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Nel secondo trimestre il PIL ha continuato a espandersi a ritmi sostenuti negli Stati Uniti; ha mostrato una netta ripresa nel Regno Unito, con l’allentamento delle restrizioni; è moderatamente aumentato in Giappone. L’attività economica ha recuperato il livello della fine del 2019 negli Stati Uniti, mentre in Giappone e nel Regno Unito è ancora al di sotto, rispettivamente di 1,4 e 3,3 punti percentuali.

Per il terzo trimestre gli indici dei responsabili degli acquisti delle imprese (purchasing managers’ index, PMI) segnalano una crescita ancora forte negli Stati Uniti e nel Regno Unito, seppure in decelerazione; per il Giappone indicano una ripresa debole nel settore manifatturiero e una contrazione nel terziario, dove pesa il prolungamento delle misure di restrizione.

In Cina nel terzo trimestre l’incremento del PIL si è decisamente attenuato, anche per effetto della flessione nel settore immobiliare su cui ha influito il dissesto del gruppo Evergrande.

La crescita dell’area dell’euro è stata significativa anche nei mesi estivi. I forti rincari energetici e alcuni fattori temporanei hanno indotto un deciso rialzo dell’inflazione, che potrebbe persistere nei prossimi mesi ma non dovrebbe protrarsi al medio periodo. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha confermato l’orientamento fortemente espansivo della politica monetaria.

Nel secondo trimestre del 2021 l’attività economica dell’area, sospinta dalla ripresa di consumi e investimenti, è tornata a crescere decisamente (2,1 per cento). Il prodotto è aumentato nei principali paesi, più marcatamente in Italia. 

In Italia

In primavera il PIL è aumentato oltre le attese formulate da tutti gli osservatori (2,7 per cento nel confronto con il primo trimestre), sostenuto dalla forte ripresa della spesa delle famiglie, soprattutto in servizi.

È proseguita l’espansione degli investimenti delle imprese. La produzione industriale ha continuato a crescere nel terzo trimestre, recuperando stabilmente i livelli pre-pandemici.

Nel secondo trimestre la crescita delle esportazioni dell’Italia è stata sostenuta, superiore a quella del commercio mondiale.

La ripresa degli afflussi di turisti stranieri si è intensificata nei mesi estivi (tra luglio e agosto la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia è stata significativamente più elevata rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, benché ancora al di sotto dei valori del 2019).

Commercio mondiale

Nel secondo trimestre gli scambi globali di beni e servizi hanno continuato a espandersi, tornando sui livelli precedenti l’inizio dell’emergenza sanitaria.

Sono emerse tuttavia rilevanti strozzature dal lato dell’offerta – in parte indotte dalla stessa rapidità della ripresa – connesse principalmente con la scarsità di semiconduttori e con le criticità nella logistica e nei trasporti.

Secondo le stime di Banca d’Italia gli scambi cresceranno nel 2021 dell’11,2 per cento, scontando un sensibile rallentamento nella seconda metà dell’anno; permangono rischi al ribasso legati soprattutto all’evoluzione della pandemia, che potrebbero portare a ulteriori interruzioni nelle catene globali di fornitura.

Previsioni

  • Secondo le previsioni diffuse in ottobre dal Fondo monetario internazionale, nel 2021 il prodotto mondiale crescerà del 5,9 per cento, superando i livelli pre-pandemici. Rispetto alle valutazioni di luglio le previsioni sull’attività economica globale sono state riviste di poco al ribasso, dello 0,1 per cento, per il 2021 e sono rimaste invariate per il 2022. Le prospettive restano eterogenee tra paesi: il prodotto nelle economie avanzate tornerà in linea con il trend precedente l’inizio della pandemia il prossimo anno; nelle economie emergenti invece gli effetti della crisi sanitaria saranno più duraturi.
  • Secondo le proiezioni degli esperti della BCE pubblicate all’inizio di settembre, il PIL dell’area dell’euro  crescerebbe del 5 per cento nel 2021 e del 4,6 e del 2,1 per cento, rispettivamente, nei due anni successivi. Rispetto allo scorso giugno queste proiezioni sono state riviste al rialzo di 0,4 punti percentuali per il 2021, soprattutto per effetto dei risultati migliori del previsto nel secondo trimestre; il PIL tornerebbe al di sopra dei livelli pre-pandemici entro la fine di quest’anno.

Scenari macroeconomici (variazioni e punti percentuali)

Scenari macroeconomici

Petrolio e gas

Dopo un calo in agosto, i corsi petroliferi sono tornati a crescere: hanno superato i livelli dell’inizio di luglio, sospingendo l’inflazione globale. I contratti futures segnalano una discesa dei prezzi nel medio termine. Dal lato dell’offerta, nella riunione dell’inizio di ottobre i paesi OPEC+ hanno deciso di non aumentare ulteriormente la produzione. Resta elevata la volatilità, che riflette l’incertezza della domanda legata all’evoluzione della pandemia.

Il prezzo del gas naturale è cresciuto notevolmente, soprattutto in Europa. Tra i fattori che ne determinano l’offerta, hanno inciso l’inverno particolarmente rigido che ha dato luogo a una riduzione delle scorte per la seconda parte del 2021, la minore produzione in Norvegia dovuta a lavori di manutenzione sulle infrastrutture, i ritardi nell’attivazione del gasdotto Nord Stream 2 che collega Russia e Germania.

Dal lato della domanda, la ripresa più rapida del previsto e il forte aumento delle importazioni cinesi dalla Russia hanno sospinto le quotazioni verso l’alto. I prezzi dei futures prefigurano che il rialzo rientrerà parzialmente nel corso del 2022. Tuttavia alcuni fattori di medio termine – la crescita della domanda globale di gas e la diminuzione della produzione europea – suggeriscono che parte dell’incremento delle quotazioni possa divenire permanente.

Fonte: Banca d'Italia

 

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