30 apr 2025 16:52 30 aprile 2025

Bollettino economico Banca d’Italia aprile 2025

di lettura

Banca d’Italia ha aggiornato i principali dati macro economici e le previsioni sull’economia europea e italiana.

Bollettino economico Banca d’Italia aprile 2025

Il 2 aprile l’amministrazione statunitense ha annunciato un drastico aumento dei dazi verso quasi tutti gli altri paesi, commisurato al loro avanzo commerciale nei confronti degli Stati Uniti. L’annuncio dei nuovi dazi ha causato una rapida e decisa correzione dei corsi azionari che hanno registrato cali consistenti, soprattutto nei settori più esposti al commercio mondiale.  I mercati finanziari hanno poi recuperato in parte i cali registrati dal 2 aprile, ma permane un contesto di elevata incertezza.

L’espansione del PIL mondiale, già rivista al ribasso nelle proiezioni formulate dall’OCSE prima del 2 aprile, potrà risentire significativamente degli effetti diretti e indiretti dei nuovi dazi e dell’incertezza connessa con le politiche commerciali restrittive.

A differenza di altri passati episodi di forte turbolenza sui mercati, il dollaro si è deprezzato rispetto a tutte le principali valute.  Il deprezzamento del dollaro riflette il marcato calo dei rendimenti sui titoli di Stato statunitensi nel confronto con quelli dell’area dell’euro e del Giappone, nonché l’acuirsi delle tensioni commerciali a seguito delle decisioni dell’amministrazione statunitense.

Le quotazioni di petrolio e gas naturale sono bruscamente diminuite, riflettendo prospettive di un deterioramento della domanda.

Il 9 aprile l’amministrazione statunitense ha annunciato una sospensione parziale dei dazi per un periodo di tre mesi, durante il quale verrà applicata un’aliquota ridotta al 10% verso tutti i partner commerciali, tranne la Cina.

In Europa

Nei primi mesi dell’anno il PIL dell’area dell’euro ha continuato a crescere moderatamente, sostenuto dall’evoluzione dei consumi, a fronte della debolezza degli investimenti in beni strumentali. Il prodotto ha ulteriormente beneficiato dell’espansione dei servizi e di un recupero dell’attività nella manifattura.

L’inflazione è scesa, collocandosi poco al di sopra del 2%.

A gennaio e a marzo la BCE ha abbassato il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale per un totale di 50 punti base, portandolo al 2,5% (150 punti base sotto al picco raggiunto nel giugno 2024). I mercati si attendono nel corso del 2025 ulteriori tagli dei tassi ufficiali tra 75 e 100 punti base.

In Italia

L’attività economica è stata sospinta dai consumi, favoriti dalla tenuta dell’occupazione e dall’incremento delle retribuzioni. Resta comunque debole l’andamento degli investimenti in beni strumentali, anche a causa del basso grado di utilizzo della capacità produttiva e di condizioni di finanziamento ancora restrittive.

L’attività è stata sostenuta dai servizi; la manifattura ha segnato un lieve miglioramento, ma in prospettiva potrà subire le ripercussioni dei nuovi dazi e, più in generale, dell’instabilità del contesto internazionale. Nelle costruzioni, lo stimolo fornito dal PNRR ha compensato la riduzione nel comparto abitativo, conseguente al venire meno degli incentivi alla riqualificazione degli immobili residenziali.

Le esportazioni di beni sono tornate a crescere nei primi due mesi del 2025, verosimilmente sospinte anche dall’anticipazione degli acquisti prima dell’entrata in vigore dei dazi statunitensi.

In prospettiva le esportazioni risentiranno degli effetti dell’incremento dei dazi, anche se la composizione settoriale, il posizionamento qualitativo e il buon livello di profittabilità delle imprese italiane operanti sul mercato statunitense potrebbero mitigare le conseguenze del calo della domanda da parte degli Stati Uniti, quantomeno nel breve periodo.

Previsioni

Le proiezioni pubblicate da Banca d’Italia il 4 aprile, prefigurano che il prodotto italiano aumenterà dello 0,6% nell’anno in corso, dello 0,8% nel prossimo e dello 0,7% nel 2027.

Lo scenario include una parziale valutazione degli effetti dei dazi annunciati il 2 aprile dagli Stati Uniti, ma non tiene conto degli impatti di eventuali misure ritorsive, delle possibili conseguenze sui mercati internazionali, della temporanea e parziale sospensione annunciata il 9 aprile.

Il PIL sarà frenato dalla domanda estera per effetto dei dazi; sarà invece sostenuto dall’espansione dei consumi, favorita dal buon andamento dei redditi reali.

Gli investimenti beneficeranno delle misure del PNRR, ma saranno penalizzati dall’incertezza connessa con le tensioni commerciali.

La crescita potrebbe risentire in modo particolarmente pronunciato di eventuali misure ritorsive, di ulteriori aumenti dell’incertezza, nonché di tensioni prolungate sui mercati finanziari, da cui potrebbero derivare un forte rallentamento della domanda estera e un deterioramento della fiducia di famiglie e imprese.

Fonte: Banca d’Italia

Stima preliminare del Pil - I trimestre 2025

Nel primo trimestre del 2025, l’Istat stima che il PIL sia aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al primo trimestre del 2024.

La variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi sono risultati stazionari.
Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.

La variazione acquisita per il 2025 è pari a +0,4%.

Fonte: Istat

Analisi di mercato
Bollettino economico Banca d’Italia aprile 2025
30 aprile 2025 Bollettino economico Banca d’Italia aprile 2025
Banca d’Italia ha aggiornato i principali dati macro economici e le previsioni sull’economia europea e italiana.
Supporto Simest in Africa e America Latina
28 aprile 2025 Supporto Simest in Africa e America Latina
Secondo la relazione finanziaria 2024 di SIMEST, le risorse impegnate hanno raggiunto circa € 8 miliardi. Cresciuti del 5% i volumi gestiti in portafoglio (€ 30 miliardi), con circa 16.000 clienti attivi, di cui oltre il 90% Pmi, in 123 Paesi.
Esportazioni di vino italiano nel 2024
15 aprile 2025 Esportazioni di vino italiano nel 2024
Nel 2024, l'Italia ha riconquistato il primo posto a livello mondiale nella produzione di vino, con 41 milioni di ettolitri.
Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2025
7 aprile 2025 Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2025
Il Rapporto annuale dell’Istat fornisce un approfondimento sulla struttura, la performance e la dinamica del sistema produttivo italiano.
Proiezioni macroeconomiche Banca d’Italia 2025-27
5 aprile 2025 Proiezioni macroeconomiche Banca d’Italia 2025-27
Dalle proiezioni elaborate da Banca d'Italia per il prossimo triennio emerge un’incertezza particolarmente elevata derivante dall’evoluzione delle politiche commerciali.
Filiera legno-arredo: export 2024
4 aprile 2025 Filiera legno-arredo: export 2024
L’export della filiera legno-arredo ha chiuso il 2024 con un calo del 2,1% sul 2023, attestandosi a circa 19,4 miliardi di euro.
Commercio con l'estero nel 2024: segnali positivi nonostante le difficoltà
4 marzo 2025 Commercio con l'estero nel 2024: segnali positivi nonostante le difficoltà
Il 2024 si chiude con una riduzione del deficit energetico e un significativo miglioramento del surplus commerciale, mentre l'export registra una lieve flessione in valore, ma cresce in alcuni settori chiave.
crescita
Istat: cresce l’export italiano verso i paesi extra UE
Il nostro paese nel 2024 ha ottenuto un risultato di portata decennale, esportando beni per 305,3 miliardi di euro.
Previsioni 2025
Pubblicato il “World Economic Situation and Prospects 2025” delle Nazioni Unite
Il report dell'ONU prevede per il nostro paese un 2025 con consumi moderati ed esportazioni fiacche.
Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
11 ottobre 2024 Istat: area euro stabile, su l’export verso USA, UK e Spagna, giù le vendite verso Germania e Francia
Il Presidente dell’Istituto nazionale di statistica ha descritto un’area euro stabile e grandi economie condizionate da vari fattori di incertezza, aggiornando quanto già pubblicato dall'Istat a settembre.