4 maggio 2021

Bollettino economico Banca d’Italia Aprile 2021

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La prosecuzione delle campagne di vaccinazione e il forte sostegno delle politiche monetarie e fiscali si riflettono in un deciso miglioramento delle prospettive di medio termine.

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La recrudescenza della pandemia pesa nel breve periodo, soprattutto nel settore dei servizi. Secondo le valutazioni correnti, il prodotto globale si riporterebbe sui livelli pre-pandemia alla fine dell’anno.

Nel quarto trimestre del 2020 la ripresa dell’attività economica è stata considerevole e sarebbe proseguita nel primo trimestre del 2021, ma in modo eterogeneo tra paesi e settori.

La crescita complessiva attesa del commercio mondiale nel 2021 è pari al 9,3 per cento.

In marzo gli indici dei responsabili degli acquisti delle imprese (purchasing managers’ index, PMI) sono rimasti nella manifattura al di sopra della soglia di espansione in tutte le principali economie avanzate.

Nel settore dei servizi, più colpito dalla pandemia, gli indicatori segnalano ancora prospettive deboli nell’area dell’euro e in Giappone; sono invece su valori coerenti con un’espansione negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

Alla fine del 2020 negli Stati Uniti, in Giappone e nel Regno Unito il prodotto era ancora al di sotto dei livelli precedenti la pandemia rispettivamente per il 2,4, l’1,1 e il 7,8 per cento. In Cina i livelli pre crisi erano già stati recuperati nel terzo trimestre.

Secondo lo scenario di base dell’FMI diffuso in aprile, il prodotto globale crescerebbe del 6 per cento nel 2021, superando i livelli antecedenti la pandemia entro la fine dell’anno, e del 4,4 nel 2022.

Rispetto a gennaio, l’FMI ha rivisto al rialzo le previsioni sull’attività economica globale di 0,5 punti percentuali nel 2021 e di 0,2 nel 2022, per effetto del nuovo stimolo di bilancio negli Stati Uniti e delle campagne di vaccinazione in corso.

Nel breve periodo restano però incertezze legate all’evoluzione della pandemia e alle sue ripercussioni sull’economia, per i ritardi nelle campagne di vaccinazione e il diffondersi di nuove varianti.

Nell’area dell’euro l’attività economica ha risentito della nuova ondata di contagi. Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di aumentare il ritmo di acquisti di titoli nell’ambito del programma per l’emergenza pandemica.

Dopo il forte recupero nel trimestre estivo, negli ultimi tre mesi del 2020 il PIL dell’area dell’euro si è contratto riflettendo il contributo negativo dei servizi, a fronte di un apporto positivo dalla manifattura. Il prodotto è lievemente cresciuto in Germania, è rimasto stazionario in Spagna, ma si è ridotto in Francia e in Italia. Sulla base delle informazioni disponibili, il PIL sarebbe diminuito nel primo trimestre di quest’anno. In marzo l’indicatore €-coin è ancora salito.

Dalla metà di gennaio l’euro si è deprezzato del 3 per cento nei confronti del dollaro, in concomitanza con l’approvazione del nuovo pacchetto di stimolo di bilancio negli Stati Uniti. In prospettiva prevalgono tuttavia segnali di un rafforzamento dell’euro.

In Italia

In seguito al riacutizzarsi della pandemia, l’attività economica si è ridotta nel quarto trimestre dello scorso anno, seppure in misura inferiore alle attese. Secondo gli indicatori disponibili, il prodotto sarebbe rimasto pressoché stabile nei primi tre mesi del 2021, con un recupero dell’industria ma con una debolezza ancora persistente nei servizi

Nel quarto trimestre del 2020 le esportazioni italiane di beni sono cresciute in linea con il commercio mondiale. Esse si sono riportate su livelli di poco inferiori a quelli precedenti la pandemia, compensando la caduta dei flussi turistici internazionali, che si sono di nuovo ridotti dopo il recupero dei mesi estivi. L’incremento è trainato soprattutto dai settori della meccanica, dei prodotti in metallo, della chimica e dei mezzi di trasporto.

In gennaio le esportazioni di beni sono significativamente aumentate verso i mercati dell’Unione europea rispetto alla media del quarto trimestre del 2020. Quelle verso i paesi extra UE sono lievemente diminuite nella media del bimestre gennaio-febbraio; tuttavia secondo nostre stime sarebbero marginalmente cresciute al netto degli scambi con il Regno Unito, che hanno risentito dell’entrata in vigore del nuovo accordo sugli scambi e dell’introduzione dei controlli doganali da parte della UE.

L’andamento del prodotto nel quarto trimestre del 2020, migliore delle attese, si riflette favorevolmente sulla crescita acquisita per l’anno in corso. Secondo i principali previsori, l’espansione potrebbe essere superiore al 4 per cento nel 2021, con una significativa ripresa nella seconda parte dell’anno, agevolata dal contesto globale.

FonteBollettino economico Banca d’Italia 2 - 2021 (Aprile 2021)

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