L’artigianato, fatto di competenze e gesti perfezionati e tramandati nel tempo, ha una naturale vocazione per un’economia a misura d’uomo e di territorio.
Ponendo la persona al centro del processo creativo e produttivo, l’artigianato rappresenta un presidio di autenticità, una risposta concreta alle esigenze di sostenibilità, responsabilità sociale e etica.
La capacità delle imprese italiane, soprattutto micro e piccole, di collaborare in filiere, distretti e reti d’impresa è elevata: la quota di contratti di rete con capofila una micro o una piccola impresa è pari all’89% delle reti attivate dal 2010 al 2024.
Rafforzare l’artigianato significa rafforzare un sistema produttivo diffuso e radicato nei territori, capace di generare occupazione, innovazione e coesione sociale. Anche grazie all’artigianato il made in Italy è racconto di bellezza, di un rapporto fertile tra tradizione e innovazione, tra manualità che evolve con il digitale e rispetto per la materia.
L’artigianato in Italia è anche sinonimo di innovazione: sono molte le imprese artigiane attive in settori ad alta tecnologia, come l’aerospazio, la farmaceutica, la robotica, a dimostrazione della capacità di portare il know-how artigianale in ambiti tecnologicamente avanzati.
La diffusione di robot nelle piccole imprese manifatturiere è pari al 19,1%, una quota superiore alla media UE (17,6%) e alla Germania (15,9%) – prima manifattura europea. Sono oltre 10 mila gli addetti che operano nelle imprese italiane della robotica, di cui circa il 40% è impiegato in micro e piccole imprese
L’artigianato è strettamente legato alla cultura e alla creatività: dalle arti performative all’editoria, dall’architettura alla gestione del patrimonio storico e audiovisivo, le imprese micro e piccole sono il motore dell’identità culturale italiana rappresentando la quasi totalità degli operatori in questi settori.
Le imprese artigiane sono attive nell’export nazionale: attraverso l’export diretto, o all’interno di filiere produttive più ampie, l’artigianato italiano continua a essere un punto di riferimento anche fuori dai confini nazionali.
L’89,1% delle imprese esportatrici sono micro e piccole (MPI). Le esportazioni delle micro e piccole imprese italiane sono rilevanti nella Ue con il 53,6% del totale, ma vanno anche oltre: l’8,9% in Asia orientale, l’8,6% nell’America settentrionale, e sotto il 5% rispettivamente in Africa, America centro-meridionale, Medio Oriente, Asia centrale e Oceania.
Queste imprese rappresentano il 93% delle esportazioni di articoli d’abbigliamento in pelle; il 90% delle esportazioni del mobile; il 91,9% delle esportazioni del legno; l’85% della meccanica.
L’Italia si conferma leader nell’Unione europea per vendite all’estero realizzate dalle micro e piccole imprese manifatturiere, con il 27,8% del totale UE2 , seguita da Germania (14%) e Spagna (9,6%). Si registra, inoltre, una incidenza sul PIL delle esportazioni delle MPI italiane pari al 3,3%, il doppio della media UE (1,6%).
Le micro e piccole imprese sono attori importanti della green economy, crescendo più delle medie e grandi nella quota di imprese che hanno effettuato investimenti green (+46,9% micro, +54,9% piccole, +43,8% medie e grandi), e rappresentando il 55% dei brevetti italiani relativi a energie alternative e gestione di rifiuti e inquinanti depositati a livello europeo.
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Fonte: Fondazione Symbola
Artigianato, cuore del made in Italy
La mostra Artigianato, cuore del made in Italy sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 17 alle 20 fino al 14 giugno presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
L’iniziativa, promossa da Fondazione Symbola, Confartigianato, CNA, Casartigiani, consente di toccare con mano il valore espresso da 1.300.000 imprese e la loro capacità di fondere creatività e intelligenza pratica, patrimonio del Made in Italy e dell’immagine dell’Italia nel mondo.