Quadro internazionale
Nei mesi estivi, l’attività economica a livello internazionale ha manifestato una decisa ripresa che si è distribuita eterogeneamente fra i paesi.
A luglio, è proseguito il rimbalzo congiunturale del commercio mondiale di merci in volume seppure in decelerazione rispetto al mese precedente (+4,8% da +7,9% di giugno, fonte: Central planning bureau).
Le prospettive mantengono un orientamento positivo come segnalato a settembre dal PMI globale sui nuovi ordinativi all’export che, per la prima volta in 24 mesi, ha superato la soglia di espansione.
In Cina, l’attività economica ha già raggiunto i livelli pre-crisi e, a settembre, si è registrata un’ulteriore accelerazione dell'attività manifatturiera sostenuta dalla ripresa della domanda estera. Nello stesso mese, è proseguito il miglioramento dell’indice PMI sia nella manifattura sia nei servizi.
Negli Stati Uniti, ad agosto i consumi in termini reali sono cresciuti dello 0,7% congiunturale. Le prospettive rimangono favorevoli anche se la tenuta della domanda nell’ultima parte dell’anno potrebbe risentire dell’esaurirsi dello stimolo fiscale, dell’intensità dei contagi e dell’incertezza legata alle imminenti elezioni.
A settembre, l’indice anticipatore del settore manifatturiero americano (ISM) è risultato per il quinto mese consecutivo al di sopra della soglia di espansione. Nello stesso mese, dopo due contrazioni consecutive, la fiducia dei consumatori è tornata a mostrare segnali favorevoli.
Nell’area euro, ad agosto sono tornate a crescere le vendite al dettaglio di beni dopo la parziale interruzione registrata nel mese precedente (+4,4% da -1,8% di luglio), raggiungendo un livello superiore a quello dell’anno precedente (+3,7% la variazione tendenziale).
L’Economic sentiment indicator (ESI) della Commissione europea ha continuato a crescere, anche se il livello dell’indice è ancora inferiore alla media storica. L’ESI è aumentato in tutte le maggiori economie, ma con una intensità più elevata in Italia.
Le previsioni per i prossimi mesi, elaborate dall’Istat congiuntamente agli istituti di ricerca KOF e IFO nello Euro-zone Economic Outlook (EZEO), evidenziano un deciso rimbalzo congiunturale in T3 (+15,2%) seguito da una fase di crescita moderata (+1,4% e +1% rispettivamente in T4 e in T1 2021).
Congiuntura italiana
A luglio, l’indice della produzione industriale ha continuato la fase di recupero congiunturale iniziata a maggio (+7,4% da +8,2% di giugno), pur rimanendo a un livello inferiore del 6,6% rispetto al dato di gennaio. A seguito dell’andamento positivo degli ultimi mesi, la produzione tra maggio e luglio è aumentata del 15% rispetto ai tre mesi precedenti.
Nello stesso trimestre, anche gli ordinativi dell’industria hanno registrato una crescita di simile entità (+14,8%) spinti dal forte aumento di quelli sul mercato interno (+21,6%) e da quello minore della componente estera (+5,9%). A luglio, tuttavia, gli ordinativi totali hanno mostrato una dinamica meno vivace (+3,7%) rispetto a quella dei due mesi precedenti.
A luglio, sia le esportazioni sia le importazioni di beni hanno segnato un nuovo incremento congiunturale (rispettivamente pari al +5,7% e +4,8%), confermando le tendenze positive osservate nei due mesi precedenti.
L’aumento delle esportazioni ha riguardato sia i mercati Ue sia, in misura più accentuata, quelli extra Ue (rispettivamente +3,9% e +7,6%) e ha interessato tutte le principali categorie di prodotti, in particolare i beni di consumo non durevoli (+7,6%) e quelli strumentali (+5,6%).
Rispetto a luglio 2019, le esportazioni sono diminuite complessivamente del -7,3%, registrando decise riduzioni verso tutti i maggiori mercati di destinazione dei prodotti italiani, in particolare verso la Francia (-6,1%), la Germania (-5,3%) e gli Stati Uniti (-5,4%) che congiuntamente rappresentano circa un terzo del valore complessivo delle vendite italiane all’estero. Sono risultati invece in aumento i flussi diretti verso il Belgio (+15,6%) e la Cina (+14%).
Gli scambi verso i mercati extra Ue hanno segnalato, per agosto, un lieve rallentamento delle esportazioni (-0,3%) e un deciso aumento delle importazioni (+5,1%).
Gli indicatori di fiducia delle imprese hanno continuato la loro fase di recupero anche a settembre con un aumento in tutti i settori. Per le imprese manifatturiere si è rilevato un miglioramento sia dei giudizi sugli ordini sia delle attese di produzione, con le scorte di prodotti finiti giudicate in riduzione rispetto ad agosto.
Fonte: Istat