Dopo un 2017 che ha fatto registrare una crescita vicina ai 7 punti percentuali nei valori in euro, nei primi tre mesi del 2018 l’export italiano di prodotti agroalimentari ha segnato, infatti, un aumento tendenziale di 4.1 punti percentuali.
I casi più rilevanti nel periodo 2017-2018 in termini di incrementi dei flussi commerciali per provincia, settore e mercato di destinazione sono documentati nella seguente tabella e, per maggiore dettaglio, analizzabili attraverso il sito Exportpedia.
Dalla tabella si evidenziano, in particolare, i seguenti "casi di eccellenza":
- le vendite all’estero di oli e grassi dalla provincia di Siena, con riferimento ai flussi verso Stati Uniti (+50.1 milioni di euro di maggiore export negli ultimi 5 trimestri) e Germania (con esportazioni complessivamente cresciute di oltre 19 milioni di euro);
- le vendite oltre-confine di formaggi e altri prodotti del latte dalla provincia di Lodi: in particolare, i flussi diretti in Francia sono cresciuti di oltre 32 milioni di euro negli ultimi 5 trimestri; quelli verso il Belgio complessivamente di altri 16 milioni di euro;
- l’export di vino e bevande delle province di Treviso e Venezia, con particolare riferimento rispettivamente ai mercati di Stati Uniti (+31 milioni di euro negli ultimi 5 trimestri) e Germania (+20.5 milioni di euro);
- l'export della provincia di Cuneo, con particolare riferimento a cioccolata e dolciumi verso Regno Unito e Polonia (rispettivamente +23.6 e +19.9 milioni di euro negli ultimi 5 trimestri) e a vino e altre bevande verso gli Stati Uniti (+20.3 milioni di euro);
- da segnalare, non ultima, l'ottima performance dell'export altoatesino di frutta e spezie verso la Germania, in aumento nell'ultimo trimestre di quasi 25 milioni di euro (e che nell'insieme degli ultimi 5 trimestri ha raggiunto un incremento di quasi 45 milioni di euro).
Pur nella sua articolazione per specializzazioni territoriali, la numerosità della casistica di crescita - anche su mercati geograficamente distanti (come gli USA) - conferma i segnali di accresciuta competitività dell'export agroalimentare italiano, incamminato sulla strada dell'obiettivo - pur sfidante - del raggiungimento dei 50 miliardi di euro entro il 2020.
Marcello Antonioni
Fonte Sistema Informativo Ulisse