La decisione è stata accolta con grande entusiasmo da coloro che vivono e risiedono negli Emirati o che hanno relazioni d’affari con il paese. L’Expo si aggiunge a numerosi altri eventi che verranno organizzati nei prossimi anni nella regione del Golfo Persico, a cominciare dai Mondiali di Calcio 2018 che si terranno in Qatar. Dubai, Abu Dhabi e Doha stanno sempre più diventando hub internazionali che legano e mettono in comunicazione l’Occidente, l’Oriente e l’Africa.
Secondo gli analisti, tutti i settori economici beneficeranno dagli investimenti diretti ed indiretti collegati all’organizzazione dell’Expo. In particolar modo, però, avranno grande sviluppo il settore immobiliare, quelli del retail, del turismo e dell’aviazione.
A tale ultimo riguardo, nei giorni scorsi dagli Emirati Arabi sono arrivate commesse da record per Airbus e Boeing. Le compagnie Emirates ed Etihad hanno infatti ordinato 293 aerei per un valore totale di circa 143 miliardi di dollari. Si tratta del più colossale ampliamento di flotte aeree nella storia del volo.
Gli analisti di Deutsche Bank hanno stimato che Dubai dovrà investire almeno 32 miliardi di euro per aggiornare ed ampliare le proprie infrastrutture in vista dell’Expo.
Già dall’anno prossimo sono in cantiere investimenti privati e pubblici nel settore delle costruzioni per un ammontare pari a circa 128.5 Miliardi di Dirham, che si aggiungo ai 110 miliardi di investimenti già effettuati quest’anno.
Il Governo di Dubai ha già pianificato l’ampliamento della linea metropolitana rossa che collegherà la zona ove sorgeranno le strutture dell’Expo (vicino a Jebel Ali) alla rete già esistente. Nella stessa zona è già in funzione il nuovo aeroporto internazionale Al Maktoum International dove la compagnia di bandiera Emirates sta spostando tutta la sua flotta.
Nei prossimi mesi verranno annunciati nuovi progetti immobiliari da parte dei colossi del settore locali, quali Emaar Properties, Nakheel, Dubai Properties e Damac. Progetti finalizzati a creare strutture alberghiere, residenziali e commerciali idonee ad accogliere nella zona dei padiglioni dell’Expo i moltissimi operatori e visitatori previsti per la manifestazione.
Il target dichiarato dalle autorità locali è quello di attirare almeno 20-25 milioni di visitatori. Dato che oltre il 70% di questi sarà straniero, in loco si aspettano una fortissima richiesta sul fronte alberghiero e dei trasporti.
La banca HSBC ha previsto che saranno necessarie almeno ulteriori 45.000 camere di hotel per ospitare i visitatori dell’Expo. Al riguardo si segnala che già oggi la percentuale di occupazione annuale delle camere di hotel esistenti a Dubai è pari al 79%, in crescita rispetto al 76% dello scorso anno
Si deve poi ricordare che l’economia di Dubai, dopo la crisi del 2009, è già ripartita, come dimostrato dal fatto che quest’anno è annunciata una crescita del 4/5% del PIL e i prezzi del settore immobiliare sono saliti di oltre il 20% negli ultimi 12 mesi.
Con riferimento al PIL, analisti dell’istituto bancario Barclays hanno stimato che l’organizzazione dell’Expo aiuterà l’economia di Dubai a crescere fino al 10,5% tra il 2018 ed il 2021. Sul fronte occupazionale si parla della creazione di circa 280.000 nuovi posti di lavoro, per lo più a favore di stranieri, con tutto quelle che ne consegue in termine di domanda di alloggi residenziali e di servizi.
La compagnia di bandiera Emirates si attende un forte aumento della domanda e ha pianificato di aggiungere dalle 5 alle 8 nuove destinazioni ogni anno fino al 2020. Alcuni hanno già azzardato che questi enormi flussi di turisti potrebbe addirittura portare Dubai a superare Londra come principale metà mondiale per il settore retail.
Occorre infine ricordare che già oggi l’Italia è il terzo partner europeo degli Emirati, con l’export che è aumentato del 50% nell’ultimo biennio, raggiungendo la cifra di 5,5 miliardi di Euro nel 2012.
L’assegnazione dell’Expo 2020 rappresenta quindi un ulteriore motivo che dovrebbe spingere gli imprenditori italiani a guardare sempre con maggiore interesse al mercato di Dubai e degli Emirati Arabi Uniti.
Avv. Stefano Meani